Sono 21 le persone arrestate alle prime ore di oggi dal Commissariato di Polizia di Anzio e dalla squadra mobile di Roma nell’ambito dell’operazione “Catena” che prende il nome dal capo di un’organizzazione, non strutturata, che si occupava di vendere droga (cocaina e marijuana) sul litorale. Prediligendo le piazze di Anzio, Lido dei Pini e Ardea.
“Si è trattato di un’indagine molto elaborata ed estremamente difficile da condurre – ha spiegato il dirigente del Commissariato Adele Picariello – soprattutto per riuscire a trovare la concatenazione tra i 21 soggetti“. In capo alla banda, legata in parte da vincoli familiari e in parte da amicizie tra loro, c’era G.F. di Ardea che aveva portato nel gruppo – che secondo il procuratore di Velletri non era strutturato in una vera e propria organizzazione – anche la figlia (S.G.), il marito di questa (D.G.A.), il cognato (B.N.) e la moglie di quest’ultimo S.I. oltre ad altri conoscenti con i quali aveva rapporti prettamente telefonici. Proprio tramite le intercettazioni telefoniche – scattate nel 2016 a seguito di un arresto per droga avvenuto ad Anzio – è stato possibile ricostruire l’attività illecita del gruppo che, per volontà di G.F., in questi due anni è riuscita ad evitare i controlli utilizzando uno stratagemma: i pusher – alcuni dei quali giovanissimi – si comportavano come in una vera attività, organizzando veri e propri turni di lavoro e passandosi il telefono cellulare usato per concludere la vendita dello stupefacente. La droga veniva tenuta in luogo segreto e cambiava di volta in volta: nessuno dei ‘turnisti’ la portava con sé ma si recava a prenderla solo al momento di concludere la transazione. Ben 900 mila euro gli introiti derivanti dall’attività criminosa accertata solo nell’ultimo anno. Dei 21 arrestati, 4 sono stati trasferiti in carcere, 4 agli arresti domiciliari, 4 hanno l’obbligo di dimora e 4 hanno l’obbligo di firma. Quasi tutti hanno precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti.