In attesa della comunicazione ufficiale da parte della Prefettura di Bari e dopo il provvedimento del Tar della Puglia che conferma l’interdittiva antimafia per Camassambiente, tra i lavoratori della ditta che si occupa del servizio di raccolta rifiuti anche ad Anzio inizia a serpeggiare paura e più di un malumore. In prima battuta perché in parecchi erano in attesa di un incontro con i vertici societari per passare dal part time al full time, incontro che è stato disdetto. E in seconda battuta perché inizia a far capolino lo spauracchio del commissariamento. A tal proposito la Federazione italiana lavoratori ambiente e servizi (Filas), facendosi carico delle richieste degli operai, ha inviato una missiva agli indirizzi del sindaco, dell’assessore all’Ambiente e del dirigente delle Politiche ambientali di Anzio, con la quale chiede un incontro urgente. “In riferimento agli ultimi avvicendamenti che vedono coinvolta la società appaltatrice Camassambiente – si legge nel documento – l’organizzazione sindacale chiede un incontro urgente finalizzato alla tutela dei diritti dei lavoratori del cantiere di Anzio. Si ritiene necessario un tavolo dove poter concordare con l’ente appaltante la garanzia di un futuro sicuro per i lavoratori“. Ben 126 le famiglie che in questi giorni stanno vivendo con ansia la notizia della conferma dell’interdittiva antimafia in capo alla ditta barese. Nello stesso provvedimento il Tar della Puglia, rigettando la domanda di sospensiva formulata dall’azienda, ha confermato anche la legittimità del recesso adottato all’alba della comunicazione della Prefettura, dal comune di Bisceglie che ha deciso di rescindere il contratto.
“I nostri tecnici, il dirigente e il responsabile del procedimento, hanno già scritto alla Prefettura per avere comunicazioni ufficiali – spiega l’assessore Patrizio Placidi – siamo in attesa di ricevere risposta. Per giovedì prossimo è stata invece convocata la commissione Ambiente per fare il punto sulla vicenda“.