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Lettera aperta di Massimiliano Rognoni, Coordinatore Fratelli d’Italia Nettuno sul momento politico

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Cari amici, vi scrivo… così vi faccio rilassare un po’.
Scrivo dopo giorni densi, di discussioni, riflessioni, silenzi pesanti e parole che rimbalzano tra le pareti dell’aula consiliare e quelle – invisibili ma reali – della coscienza politica. Scrivo da cittadino prima ancora che da rappresentante, da uomo di parte sì, ma di una parte che ha sempre scelto la chiarezza, la coerenza e il rispetto.
Il Consiglio Comunale del 21 maggio è alle spalle. Si è discusso della revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, conferita nel 1924. Una scelta che affonda nel secolo scorso e che, francamente, appartiene più alla simbologia che alla quotidianità dei nostri cittadini. Eppure, si è deciso di affrontarla. L’amministrazione ha scelto di impegnare un’intera seduta su un atto ideologico. Noi, come Fratelli d’Italia, ce ne siamo fatti una ragione. Ma forse non tutti.
Cinque consiglieri di maggioranza – Concilio, Passamonti, Filomeno, Mazza e la consigliera Roberta Bianchi – non si sono presentati al voto. Un’assenza che vale più di molte presenze. E in particolare, la consigliera Bianchi ha letto un intervento condiviso, ma i suoi gesti, il volto, quel tremore non sfuggito a chi sa osservare, ci hanno detto qualcosa di più profondo: forse quel discorso era un grido, forse era una richiesta di ascolto. Un tentativo, dignitoso e composto, di far comprendere che una parte della maggioranza non si riconosce più nella direzione che questa amministrazione sta prendendo.
E allora, a voi consiglieri, non rivolgo accuse, ma comprensione. Perché talvolta tacere è un atto di dignità, e assentarsi è un modo di dire: “Non ci sto”. Vi dico che se oggi vi siete sentiti spaesati, se vi siete riconosciuti poco nel dibattito ideologico, siete in buona compagnia. Siete dove siete sempre stati: nel cuore di un centrodestra che sa distinguere la politica dal moralismo, l’azione dal simbolismo.
C’è un passaggio del Vangelo che racconta di un figlio che si allontana e poi ritorna. Non trova rimproveri, ma un abbraccio. È la parabola del figliol prodigo, ed è così che intendo il mio messaggio a voi: se in futuro vorrete riallacciare i fili con chi non ha mai smesso di rappresentare i vostri stessi ideali, sappiate che troverete una casa aperta, senza orgoglio né rancore. Con una stretta di mano franca e lo sguardo rivolto avanti.
Al Sindaco Nicola Burrini, mi rivolgo con spirito diverso, ma sempre con rispetto. Lei si è proposto ai cittadini come figura civica, centrista, moderata, unificante. Ha vinto con l’appoggio di sensibilità politiche anche molto distanti, ma tenute insieme dalla promessa di sobrietà, concretezza e visione condivisa. Ma oggi, guardando gli atti e le scelte, sembra quasi che quella promessa si sia trasformata in un percorso solitario e ideologico, più vicino a una sinistra estrema che a un equilibrio centrista.
Sì, perché portare in consiglio una mozione che divide, senza prima aver fatto i conti con la propria maggioranza, non è un atto di coraggio, ma di disattenzione politica. E le crepe si sono viste. I malumori, anche. Sarebbe saggio rifletterci, senza arroccarsi. Non lo dico per polemica, ma per rispetto alla città.
Nettuno ha bisogno di stabilità, non di battaglie culturali d’altri tempi. Ha bisogno di un’amministrazione che metta al centro le priorità vere: lavoro, infrastrutture, servizi, ascolto. E noi, da minoranza, continueremo a fare la nostra parte con serietà, competenza e spirito di servizio. Lo abbiamo sempre fatto. Lo faremo ancora.
A chi ha taciuto, dico che c’è ancora tempo per parlare con coraggio. A chi guida, dico che l’autorità si rafforza nel dialogo, non nella forzatura. E ai cittadini, come sempre, dico che noi ci siamo. Con la schiena dritta, la voce chiara e lo stesso impegno di sempre.
E allora, cari amici, vi ho scritto… non solo per rilassarmi e farvi rilassare un po’. Ma per ribadire che un’altra politica è possibile. Più leale, più umana, più vera.

Massimiliano Rognoni
Coordinatore Fratelli d’Italia Nettuno