Il Ministero dei trasporti dovrà risarcire la Vetor, società di navigazione che con il proprio aliscafo collega il porto di Anzio con le isole pontine. Lo ha deciso il consiglio di Stato. Nell’estate 2022 – dopo l’emergenza COVID – la società di navigazione non fu in grado di svolgere il servizio per via di un’ordinanza della Capitaneria di porto che, per ragioni di sicurezza, a causa dei fondali sabbiati, stabilì il pescaggio minimo di sicurezza di 3,10 metri mentre l’aliscafo pescava 3,20 metri. Dunque, una differenza di al pena 10 centimetri che lasciò attraccato in banchina l’aliscafo per tutta quell’estate. La Vetor chiese alla Capitaneria di porto e a Capo d’Anzio – la società che all’epoca gestiva il porto e che oggi è fallita – di dragare i fondali per consentire la ripresa del collegamento con le isole pontine; ma per tutta l’estate non fu eseguito alcun intervento. Quindi la denuncia della società e, dopo due anni, la sentenza a suo favore del Consiglio di Stato. È stato anche stabilito che l’indennizzo andrà rapportato agli utili realizzati dalla Vetor sulle rotte interessate nei mesi di luglio e agosto 2018/2019 – prima dell’emergenza pandemica – mentre non ha riconosciuto alla compagnia di navigazione il danno di immagine.
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