È stato rinviato su richiesta del proprio legale l’interrogatorio davanti al pm Giovanni Musarò della DDA, dell’ex sindaco di Anzio Candido De Angelis indagato in una indagine su presunti episodi di voto di scambio nelle elezioni amministrative nel 2018.
Altri tre ex amministratori comunali indagati, ugualmente convocati in procura a Roma, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. A rispondere al pubblico ministero è stato un quinto indagato. ”Ha risposto al pubblico ministero per chiarire la sua posizione e in particolare riguardo al contenuto di alcune intercettazioni”, ha spiegato l’avvocato Francesco Mercadante, difensore dell’ex assessore di Anzio Giuseppe Ranucci lasciando piazzale Clodio.
In questo filone di indagine, coordinato dai pm della Direzione Distrettuale Antimafia già titolari della maxi inchiesta ‘Tritone’ che ha portato al commissariamento dei comuni di Anzio e Nettuno, si ipotizza l’accusa di scambio elettorale politico mafioso.
L’inchiesta principale nel febbraio 2022 aveva portato all’arresto, eseguito dai carabinieri del Nucleo Investigativo della Capitale, di sessantacinque persone accusate anche di associazione a delinquere di stampo mafioso. Ai vertici di due distinti gruppi criminali, distaccamenti delle ‘ndrine, c’erano Giacomo Madaffari, Bruno Gallace e Davide Perronace. Nell’ambito del procedimento sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta ad Anzio e Nettuno, il gup di Roma in rito abbreviato, riconoscendo l’accusa di associazione di tipo mafioso, nel febbraio dello scorso anno aveva decretato quattro condanne a 20 anni di reclusione, rinviando a giudizio un’altra trentina di imputati il cui processo con rito ordinario è in corso al Tribunale di Velletri.