È stata presentata ieri, martedì 20 febbraio in Commissione europea, la relazione inerente al funzionamento della politica di coesione, nata per incrementare le opportunità di sviluppo economico e sociale per contribuire a ridurre i divari e le disparità tra territori e regioni europee, agendo in particolare nelle aree meno sviluppate e per le comunità e le persone più fragili, che contiene raccomandazioni su come garantire che la politica continui a promuovere la prosperità e la convergenza in tutta l’Ue.
Il gruppo che si è occupato di ciò, istituito nel 2023 dalla commissaria europea per la Coesione e le riforme Elisa Ferreira e composto da rappresentanti del mondo accademico, delle autorità nazionali e regionali e della società civile a livello dell’Unione Europea, ha esaminato le modalità per garantire che la politica di coesione continui a sostenere la crescita e la ripresa in tutte le regioni d’Europa, realizzando nel contempo la transizione verde e digitale e aiutando le regioni ad adattarsi alle sfide demografiche, industriali e geopolitiche in corso. Il lavoro è stato articolato su tre questioni, su cui si baserà il lavoro degli esperti fino al 2027:
–Perché la politica di coesione è fondamentale per il futuro dell’Europa?
-Cosa fa la politica di coesione e cosa dovrebbe fare?
-In che modo la politica di coesione può svolgere meglio la sua missione di coesione economica, sociale e territoriale nel contesto della transizione verde e digitale e dei cambiamenti demografici?
Per tale ragione, è stato concordato che i prossimi obiettivi saranno:
-essere maggiormente basati sul territorio, con investimenti orientati al futuro adattati ai punti di forza, alle sfide e alle esigenze unici di ciascuna regione;
-promuovere un approccio olistico alla politica sociale investendo maggiormente nello sviluppo del capitale umano e nell’integrazione sociale per prevenire e ridurre le disuguaglianze in tutti i territori;
-sfruttare le capacità locali e il potenziale per sviluppare future opportunità di crescita inclusiva e sostenibile attraverso la diversificazione e la collaborazione;
-costruire migliori istituzioni nazionali e regionali mettendo lo sviluppo di capacità e l’innovazione sullo stesso piano degli investimenti nelle infrastrutture e nel capitale produttivo;
-elaborare strategie di sviluppo più efficaci e inclusive utilizzando i principi di un partenariato forte e di una gestione condivisa, riunendo le parti interessate dei diversi livelli di governo e della società civile;
-collegare le regioni per sfruttare le opportunità globali e realizzare un’innovazione più sostenibile e resiliente;
-diventare maggiormente basato sulle prestazioni, combinando questo approccio con la sua dimensione territoriale;
-essere meglio integrati nel sistema di governance economica;
-razionalizzare le proprie procedure amministrative e adottare approcci più efficienti e di facile utilizzo per semplificare i processi; e continuare a concentrarsi sulla sua missione originaria di promuovere lo sviluppo sostenibile e stimolare la competitività, mantenendo nel contempo la flessibilità necessaria per affrontare le sfide urgenti.
“Ringrazio i membri del gruppo ad alto livello sul futuro della politica di coesione per il loro impegno e il duro lavoro svolto nel corso di un intero anno di intense discussioni – ha dichiarato Elisa Ferreira – Fin dalla sua creazione, l’obiettivo della politica di coesione è di non lasciare indietro nessuno. Continuerà a farlo in futuro, evolvendo insieme all’evoluzione delle circostanze e alle nuove sfide. La relazione del gruppo rappresenta un valido contributo a questo processo e un importante contributo alle riflessioni sulla futura forma della coesione quale pilastro dell’integrazione dell’Ue“.