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Nettuno, il Comune affitta la vecchia scuola di Piscina, ma il canone è impossibile

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Il comune di Nettuno pubblica l’avviso con la quale affitta la vecchia scuola elementare di Piscina Cardillo, ma fissa il prezzo del canone mensile a 1200 euro al quale si aggiungono le spese di ristrutturazione dell’immobile a carico di chi vorrà sottoscrivere il contratto di locazione. L’avviso è rivolto alle associazioni del territorio che svolgono attività senza scopo di lucro. Non sfugge, però, come l’importo mensile dell’affitto di 1200 euro sia alto per associazioni che fanno volontariato. Per questo intervengono gli ex consiglieri comunali del PD Roberto Alicandri e Marco Federici con una nota critica.
A volte – scrivono – quando si legge l’albo pretorio del comune di Nettuno, si rischia di pensare di essere su “scherzi a parte”. Quest’oggi infatti è stato pubblicato un avviso con il quale il comune di Nettuno vuole concedere in concessione, per 3 anni, un immobile ad una associazione senza scopo di lucro. Fin qui sembrerebbe tutto meraviglioso ed invece, visto che siamo a Nettuno, c’è ovviamente il colpo di scena. Infatti, – continua la nota dei due consiglieri – per questo edificio, che sullo stesso bando viene definito in condizioni manuentive e di conservazione non buone, il comune chiede più di 1200 euro al mese, che possono scendere di qualche decina di euro in base ad una arzigogolata tabella di calcolo. Quindi, per una struttura che, secondo il bando, deve essere necessariamente ristrutturata, il comune vuole dei soldi, e non pochi, dalla associazioni di volontariato. E non basta, non è nemmeno previsto che le spese per rendere decente la vecchia scuola di Piscina Cardillo, perché di questo edificio si tratta, possano essere portate a scorporo dei canoni di locazione. Senza pensare poi, – continuano Federici e Alicandri – che è assolutamente impossibile ammortizzare in tre anni una spesa del genere. Ci si riempie continuamente lo bocca dicendo che l’unica salvezza di questo territorio è investire nella cultura e poi però si chiede del denaro a chi sta facendo da anni opere meritorie, spesso senza nessun aiuto dalle istituzioni. A noi tutto ciò pare assurdo. Se davvero si vuole essere lineari con quello che si dice – conclude la nota – questo edificio va ristrutturato ed assegnato gratuitamente alle associazioni, magari anche ragionando su una coprogettazione o una rotazione giornaliera tra più soggetti, ma non di certo agire come se il comune fosse una società immobiliare qualsiasi che deve pensare solo al guadagno”.