Vogliamo pubblicare l’articolo dello scorso novembre e della bella storia dei 140 anno di attività dell’Emporio Venturi. Per questo il dramma di ieri sera ci ha ancora più colpito. Vogliamo mandare un grande abbraccio alla famiglia Venturi con la speranza di una pronta ripresa. Magari non sarà semplice, ma ci crediamo. Noi siamo con voi. Una bottega storica come la vostra deve continuare.

Un’attività commerciale che va avanti da quasi sei generazioni senza mai cambiare ragione sociale. E’ l’Emporio Venturi di piazza Pia ad Anzio, una bella storia che dura da 140 anni. La storia di Giuseppe e poi di Domenico e Franco al quale si sono aggiunte le figlie di questo ultimo, Danila e Cristina e ora anche la nipote Marika con la piccola Ginevra di soli 4 anni e mezzo. Sei generazioni che non hanno mai volto lo sguardo altrove, il segreto della longevità dell’Emporio Venturi. Furono Giuseppe e Annunziata, genitori di Franco a dare vita al negozio conosciuto da tutti in città anche perchè è ben visibile con la sua enorme insegna e le sue otto vetrine. Ma non è sempre stato così. “Prima della guerra – ci dice Franco Venturi, papà di Danila e Cristina, nonno di Marika e bisnonno di Ginevra – il negozio era più piccolo copriva solo la parte centrale dei 150 mq di oggi. Durante la guerra il locale fu bombardato, anche quello vicino al nostro di un fornaio che rimase ucciso. Quando tornammo papà decise di ricominciare ricostruendo il neogozio ancora più grande comprandosi anche gli altri locali”. Nei ricordi di ragazzino di Franco ci sono i riposini fatti tra la carta dell’Emporio perchè la mamma e il papà restavano aperti anche 24 ore e il divertimento con gli amici in piazza Pia, talvolta con la complicità dei giochi “scoperti” in negozio. “Giocattoli rudimentali creati da artigiani di Anzio – ci dice – Sommergibili fatti con i manici di scopa o eliche con i barattoli di pomodoro. Poi c’erano le palline di creta realizzate dai lavoratori della Fornace per arrotondare che coloravano e vendevano ai negozi”. Un salto nella storia della città attraverso l’Emporio Venturi che è andato avanti e si è evoluto con Danila e Cristina che lo hanno rilevato dal padre che comunque rimane in negozio e al quale piace dire: “Ora sono un semplice commesso”. A loro, e da qui in poi una rappresentanza di sole donne, il compito di “rinvigorire” l’attività nata nel 1880 come laboratorio di buste creato proprio dalla nonna di Franco chiamandolo, già da allora Emporio Venturi in omaggio al marito Domenico. “Siamo in continuo aggiornamento – ci dice Danila – non potrebbe essere diversamente al giorno d’oggi. Con mia sorella Cristina ci siamo divisi i compiti, lei si occupa di articoli da regalo e oggettistica per la casa, io di giocattoli. Cerchiamo di avere un grande assortimento di prodotti a costi anche diversificati ma sempre di qualità. Chi viene nel nostro negozio, magari per un gancetto di un quadro poi acquista anche altro, che sò, un nastro isolante, una ciotola da cucina che gli mancava”. Un vero e proprio paese dei balocchi con le vetrine che si trasformano nello “scrigno dei desideri” e dove si trovano anche oggetti rari e da collezione. “Molti quando arrivano da noi e nn trovano quello che cercano – ci svela Danila – ci dicono, “se non lo avete voi allora non ce l’ha nessuno’”. E con Danila è bello rivivere anche il cambiamento delle vendite dei giocattoli, il suo settore, negli anni. “All’inizio si vendeva affidandosi ai propri gusti e scegliendo quello che ci piaceva – ci dice rivangando un passato ormai lontano – poi con l’arrivo della Tv siamo andati dietro alla pubblicità che ha cambiato i gusti fino ad arrivare ai nostri giorni e all’era di internet. Ora i bambini e in ragazzi sono attratti dagli youtuber e così le case produttrici si affidano a loro per promuovere i prodotti e a noi non resta che seguirli”. Il segreto dell’Emporio Venturi? Sicuramente la passione per questo lavoro e l’unione familiare che non hanno mai fatto vacillare la società e l’hanno resa solida tanto da tramandarla di generazione in generazione. “I momenti difficili ci sonoì stati non possiamo dire di no – ci dice Danila – questo lavoro è fatto di tanti sacrifici. D’estate non vediamo mai casa, non possiamo permetterci un momento con la famiglia perchè bisogna stare in negozio. Ma è questo quello che bisogna fare. Quando m’incontro con gli altri colleghi sono solita ricordare che, quando siamo in vacanza ci piace passeggiare la sera e vedere le luci delle vetrine accese e i negozi aperti. Così dobbiamo fare noi ad Anzio e per la città se vogliamo continuare a lavorare”. L’Emporio di piazza Pia che ha ricevuto 10 anni fa la targa di Bottega storica dal comune di Anzio continua però a inseguire i nuovi tempi con la 35enne Marika, figlia di Danila che oggi si occupa di far conoscere il negozio sui social e delle vendite on line. E la figlia, Ginevra, che rappresenta la sesta, per ora, generazione, già oggi invece di andare a giocare in piazza dice alle sue amiche: “Devo lavorare”. E se il buon giorno si vede dal mattino è certo che altri decenni e altre generazioni continueranno a fare la storia dell’attività. Altri secoli portati più che bene!