Doveva essere un corteo contro le mafie da Corso Italia ad Anzio a via Livatino a Nettuno. Ma il maltempo ha costretto gli organizzatori a ripiegare su un confronto sui temi della legalità nella sala parrocchiale della chiesa di San Benedetto ad Anzio 2. Occorre dire che non c’è stata la presenza massiccia della manifestazione del luglio scorso, ma è stato comunque un momento di confronto sui temi della loro legalità, coincidente con la lettera del ministro degli interni Matteo Piantedosi che ha accompagnato il decreto di scioglimento dei consigli comunali di Anzio e Nettuno per infiltrazioni della criminalità organizzata.
Alla manifestazione sono intervenuti ai rappresentanti della società civile, come Reti di Giustizia, il Coordinamento antimafia Anzio/Nettuno e l’Anpi, ma anche rappresentanti di partito come il segretario del PD di Anzio Luigi Visalli, gli ex consiglieri comunali di Sinistra italiana Mariateresa Russo e Luca Brignone di Alternativa per Anzio. Presente all’incontro, dove ha preso la parola, anche il presidente della commissione prefettizia del Comune di Nettuno Antonio Reppucci, che ha portato i saluti anche del prefetto Antonella Scolamiero presidente della commissione straordinaria del Comune di Anzio assente per una indisposizione.
Dopo il saluto del responsabile degli scout della parrocchia ad intervenire è stato Alessandro Magliozzi di Reti di Giustizia. “Grazie alla magistratura e alle forze dell’ordine che hanno accertato condizionamenti mafiosi dei due comuni – ha esordito nel suo intervento -. Questo non ci sorprende, ma ci addolora. Forse dobbiamo fare autocritica anche noi. Vorrei avere la forza per ribaltare il quadro. Oggi dobbiamo lavorare con i giovani, gli scout, le società sportive e le associazioni per creare delle alternative a questo territorio. Dobbiamo rimboccarci le maniche, creare un’alternativa reale, dobbiamo crederci. Dobbiamo immaginare anche delle utopie, ma questo dobbiamo fare, le alternative le dobbiamo creare tutti insieme. Non dobbiamo lavorare in vista di un’elezione, ma dobbiamo avere il coraggio di leggere il cambiamento tutti i giorni”.
Quindi è stata la volta dell’intervento di Edoardo Levantini del Coordinamento antimafia Anzio/Nettuno, tra gli organizzatori dell’incontro. “I commissariamenti – ha detto – stanno a significare che anche il nostro impegno non e stato vano. Il prossimo step sarà il decreto dell’incandidabilità per tutti i consiglieri comunali assessori di Anzio e Nettuno che non potranno candidarsi alle prossime elezioni. Poi ci saranno sviluppi nelle indagini per quanto riguarda le responsabilità politiche e il voto di scambio politico mafioso. Siamo partiti a luglio, eravamo di più e oggi siamo di meno, ma non ci fermeremo e confronteremo con le commissioni straordinarie alle quali chiederemo di far costituire parte civile i comuni nel processo contro le mafie. Bisogna essere anche pronti a denunciare azioni di illegalità e malaffare. Sono fiducioso, tante cose sono cambiate insieme ce la possiamo fare”.