C’è poco da fare: i videogiochi di prima generazione sono un affare che appartiene di diritto alla generazione X, ovvero quei consumatori nati a cavallo tra il 1965 e il 1980. Tale definizione proviene dallo scrittore canadese Douglas Coupland che intitola il suo primo romanzo proprio Generazione X: Storie per una cultura accelerata. Definizione perfetta e azzeccata, perlomeno per il settore della sociologia a cui spetta il compito di fornire questo genere di categorie.
Le menti creative e organizzative dietro il successo di Atari
Tuttavia c’è da dire che se la prima generazione di gamers è quella dei giovani nati tra la seconda metà degli anni sessanta e la fine degli anni settanta, è pur vero che lo slancio produttivo e ideativo, resta un affare da baby boomer. Infatti sia Nolan Bushnell che Ted Dabney, appartengono alla generazione di quegli individui nati durante il periodo della cosiddetta esplosione demografica avvenuta appena dopo la fine della seconda guerra mondiale. Per convenzione bisogna ricordare come proprio la società di Atari risulterà fondamentale per lo sviluppo dei videogiochi arcade e del personal computer. Non a caso anche Steve Jobs, il fondatore di Apple muoverà i primi passi proprio grazie ad Atari.
Nascita di un mito: il 1972 è l’anno della fondazione per Atari
Nata nel 1972, Atari avrà un ruolo centrale proprio durante gli anni Ottanta, contendendo il ruolo di leader nel settore alle aziende giapponesi che però mostrano fin da subito un altro passo e uno stile differente per concezione e per realizzazione dei prodotti. Possiamo affermare, semplificando, che le società giapponesi come Konami, Taito, Namco, Capcom e Sega, si affermano partendo da una base già strutturata in modo aziendale, avendo un background da gioco elettronico o da industria di giocattoli tradizionali. Differente invece sarà l’approccio delle strutture statunitensi, dove l’iniziativa imprenditoriale nasce più che altro da innovazioni e intuizioni di singoli. Parliamo in questo caso oltre che di Atari, di aziende come Commodore, Apple e Microsoft.
L’esplosione del fenomeno del gaming in Occidente e in Oriente
Le origini di queste aziende che oggi sono realtà strutturate e consolidate, sono quindi utili oltre che importanti per capire come dal 1972 in poi, data convenzionale attribuita alla nascita del fenomeno dei videogiochi, si sia arrivati a una vera esplosione del fenomeno del gaming. C’è però da sottolineare come tale percorso non sempre sia stato lineare e coerente, anche perché dopo gli anni del boom, attribuito alla prima fase degli anni ottanta, qualcosa si inceppa e questa crisi creativa e produttiva si avverte specialmente nel decennio successivo. Importante però sarà proprio la rinascita avvenuta durante la seconda parte degli anni Novanta, quando entra in gioco Sony che lancia il primo modello di console innovativa, la Playstation.
Entra in gioco anche il colosso della multinazionale Sony: il gioco si fa più duro
Sony entra quindi in competizione con Microsoft e Commodore, che nel frattempo entra in una lunga e mai risolta crisi, ma soprattutto sorpassa Sega e andrà a intaccare il ruolo di predominio di Nintendo. C’è da dire che per quanto riguarda Nintendo, l’azienda giapponese mostra fin da subito una differenza di passo e di mentalità dovuta in larga parte al gameplay e alla capacità di creare titoli e giochi che resteranno nel tempo come autentici capolavori e best seller nel settore dei videogames.
Atari Mania: un gioco che ripercorre le tappe salienti del gaming
Atari lancia un gioco che è una celebrazione dei primi 50 anni di attività della casa di videogames più famosa al mondo. Naturalmente c’è dentro un po’ di tutto, inclusa una buona dose di nostalgia. Quella nostalgia sana che appartiene alle opere più significative che intendono celebrare e omaggiare il periodo d’oro della videoludica. Ambientato in un museo, Atari Mania intende ripercorrere la storia della casa che ha reso i videogiochi popolari e accessibili al mondo intero. Nonostante il tono possa apparire come un’autocelebrazione, è importante dire che per la nuova generazione di gamers è utile trovare un legame, una sorta di filo rosso che possa legare tutti i passaggi chiave per quanto riguarda il tema del gaming. Oggi naturalmente la modalità di fruizione è cambiata in modo netto ed evidente, come si può vedere anche attraverso giochi come la roulette online, ma è importante sottolineare come per i produttori e i consumatori di videogiochi la passione sia rimasta praticamente intatta. Un gioco come Atari Mania stabilisce e consolida questo genere di legame, qualora ve ne fosse bisogno tra le varie fasi e periodi della videoludica passata, presente e futura.