Ancora colpi di pistola esplosi in via Livatino a Nettuno. Ma questa volta sono stati trovati bossoli. È accaduto intorno alla mezzanotte di venerdì scorso sullo stesso punto in cui, il 25 settembre scorso, tre persone a bordo di una Y avevano esploso dei colpi di mitraglietta a salve nei confronti di due fratelli, figli di un pentito di camorra ex collaboratore di giustizia.
Anche questa volta i colpi di pistola, reali, sono stati esplosi sempre all’altezza del civico 4 di via Livatino dove due settimane fa l’autovettura dei due fratelli, una Fiat 500, era stata speronata. Venerdì sera l’obiettivo dell’avvertimento era un maxi scooter di proprietà di un pregiudicato che abita in via Livatino, raggiunto da numerosi colpi di pistola che sono stati rilevati anche su un altro scooter. Avvertiti da un testimone che aveva sentito i colpi di pistola, ieri mattina gli uomini della polizia scientifica del commissariato di polizia di Anzio sono intervenuti in via Livatino e hanno recuperato almeno cinque bossoli di una pistola calibro 9.
Non può essere un caso che i due episodi simili, – anche se il primo era sembrato un avvertimento – si siano verificati proprio in via Livatino. Che, dopo Corso Italia, è l’altra piazza di spaccio del territorio di Anzio e Nettuno.
Dopo gli arresti messi a segno da polizia e carabinieri nei mesi scorsi proprio nella zona di Corso Italia ad Anzio, non è escluso che la centrale di spaccio principale sul territorio possa essere diventata proprio via Livatino dove, lo ricordiamo, nei primi anni 2000 il comune di Roma acquistò una quarantina di appartamenti poi destinati ad altrettante famiglie per fronteggiare l’emergenza abitativa nella Capitale. È lo stesso contesto sociale di Corso Italia che, negli anni, è diventata la piazza di spaccio di cocaina, hashish e crack più importante del territorio. Un ruolo che oggi sembra attribuibile a via Livatino al centro di quella che sembra proprio una guerra tra bande per il suo controllo.