In occasione del quarto anniversario della sua scomparsa, la famiglia e gli amici di Giampiero lo ricordano con una lettera commovente.
“Caro Giampiero,
oggi sono 4 anni che non sei più con noi… e non per colpa tua ricordiamolo. Passano gli anni e la vita va avanti, sempre… perché è così che deve andare, perché non potrebbe essere altrimenti, perché anche quando perdiamo qualcuno di importante, Noi restiamo. Spezzati, diversi, lacerati nell’anima, con un dolore che si trasforma ogni giorno, che a volte si muove e scuote, altre volte è immobile e silenzioso, come una bella addormentata.
L’esistenza è un’altalena di gioie e sofferenze, di perdite e conquiste, di momenti di vuoto assoluto e di esperienze che invece riempiono il cuore. Ma quando perdiamo qualcuno di importante, siamo noi a non essere più gli stessi e qualunque cosa accada, quel cambiamento è immutabile; niente e nessuno potrà essere quello che è stato quando quella persona, che ora non c’è più fisicamente, c’era. E’ come se l’universo, tutto intorno, avesse subito un mutamento.
Le cose apparentemente sono uguali, ma nulla resta realmente com’era. Alcuni cambiano in meglio, altri peggiorano, sentono di essere distanti da tutto, rivalutano ogni aspetto della vita, riconsiderano e guardano con altri occhi la sofferenza altrui.
Non c’è tempo che possa scalfire il ricordo, non ci sono giorni, nemmeno migliaia, che possano attutire nella nostra testa il suono della tua risata, così come il vuoto del tuo sguardo. Passano gli anni e tu resti, resti tutto. Sapessi il coraggio che ci vuole a stare senza te. Amarti sempre… pensarti lassù… sognarti vicino… e poi dover ricominciare ogni giorno questa vita senza te…
Un giorno ci rincontreremo ancora, chissà dove… Ma non sarà con gli stessi occhi… solo quando saremo anima senza più limiti potremo ancora vedere te, che ora sei il nostro Angelo.
Manchi tanto, Amore nostro.
La sera del 27 sarà celebrata la Messa al Centro Ecumenico di Lavinio alle ore 19:00 e dalle 20:00 in poi, ricorderemo Giampiero al ‘Bodeguita’ di Anzio.
I tuoi cari
Lino, Gianfranco, Mamma e Papà“.