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Tennis, Berrettini e Sinner in top 10: statistiche e palmares dei due campioni azzurri

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Il tennis italiano sembra aver trovato proprio in questi anni alcuni dei migliori rappresentanti della sua storia. Da tempo, infatti, i nomi di Matteo Berrettini e di Jannik Sinner sono sulla bocca di tutti e sono noti anche a chi non è un amante delle racchette. Ormai, anche consultando il palinsesto delle scommesse sullo sport i due fanno presenza fissa, in quanto tra i favoriti di molti dei più importanti tornei in circolazione. D’altro canto, basta dare un’occhiata rapida alla classifica ATP per rendersi conto del tenore degli atleti di cui stiamo parlando.

Sia Berrettini sia Sinner si trovano attualmente nella top 10. Nella fattispecie, da pochi giorni Berrettini è salito addirittura al 6° posto del ranking mondiale. Se il giovanissimo altoatesino ha davanti ancora molti anni per regalare soddisfazioni e successi, Berrettini rappresenta il presente. Nell’ultima edizione dell’Australian Open si è arreso solo in semifinale di fronte a Nadal, poi vincitore del torneo dopo una clamorosa rimonta su Medvedev. Già l’estate scorsa Matteo si era fatto segnalare per la qualificazione alla finale di Wimbledon, ma anche in quell’occasione si trovò davanti un gigante come Djokovic contro il quale si poteva fare poco o nulla.

Non è da sottovalutare la concentrazione mentale di Berrettini, tra i tennisti più freddi in circolazione. Dal punto di vista tecnico, invece, è il rovescio bimane a contraddistinguerlo, su ogni tipo di terreno. Berrettini è infatti in grado di spostarsi rapidamente su tutte le superfici, dove sovente esibisce un diritto stretto incrociato o qualche servizio fulmineo che gli è valso il soprannome di “The Hammer” (il martello). Un punto debole? Forse la fretta di concludere. Occhio però a ritrovarselo a pochi metri dalla rete, perché difficilmente il numero 6 al mondo sbaglia.

A causa di qualche guaio fisico Berrettini ha saltato i Giochi Olimpici ed è stato costretto a ritirarsi alle ATP Finals di Torino, mentre agli US Open ha perso di nuovo contro Djokovic, aggiudicandosi ancora una volta solo il primo set. Grazie ai risultati ottenuti negli ultimi 12 mesi, comunque, il balzo nel ranking è stato notevole. In carriera Berrettini è arrivato almeno ai quarti di finale di ogni Slam e nel singolare ha vinto 5 titoli ATP: 4 ATP Tour 250 e un ATP Tour 500. A 26 anni ancora da compiere è già etichettato come uno dei migliori tennisti italiani di sempre.

Jannik Sinner, invece, ha fatto parlare di sé per l’incredibile celerità con la quale ha scalato decine posizioni nel ranking nel giro di pochi anni. Ancora minorenne, vinse una gara in un torneo Masters 1000, iniziando ad attirare gli occhi dei media. Nel 2019 risultava tra i primi 100 tennisti al mondo e in breve tempo è stato capace di battere Zverev al Roland Garros e sfidare l’eterno Nadal. Sinner va forte sui terreni rapidi, i colpi da fondo campo e i rovesci fanno parte del suo repertorio, ma il ragazzo pare peccare ancora un po’ in velocità. Chissà che nel giro di un paio di anni non riesca a scavalcare nella classifica ATP anche lo stesso Berrettini. Finora Sinner ha conquistato 4 ATP Tour 250 e un ATP Tour 500, proprio come Matteo. E ha appena 20 anni…