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Sanità, i sindaci di Anzio e Nettuno chiedono l’immediata riapertura del reparto di ostetricia e ginecologia

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ospedale riuniti

La fortuita nascita, con procedura di urgenza, del piccolo Tommaso la notte del 22 gennaio scorso all’Ospedale “Riuniti“ di Anzio e Nettuno, dove il reparto di ostetricia e ginecologia è chiuso ormai da molto tempo, ha rinfocolato la polemica. Tanto da spingere i sindaci di Anzio e Nettuno, Candido De Angelis e Alessandro Coppola, a sollecitare la Regione Lazio all’immediata riapertura del reparto di ostetricia- ginecologia dell’Ospedale “Riuniti”.
Per i due sindaci di tratta dell’unico punto nascita nel litorale sud della Capitale. E bollano la decisione di chiudere il reparto come “un continuo depauperamento del Riuniti”.

“Esprimiamo tutto il nostro rammarico e quello delle città di Anzio e Nettuno, per la mancata riattivazione del Reparto di Ostetricia-Ginecologia presso l’Ospedale Riuniti, unico punto nascita nel litorale sud della Capitale ed in particolare per le nostre comunità che, insieme, rappresentano la seconda città del Lazio – scrivono in una nota congiunta a Coppola e De Angelis – È notizia di cronaca dei giorni scorsi, in seguito ad un pronto soccorso al Riuniti, vista l’impossibilità di raggiungere i Castelli, dell’ennesimo parto in emergenza, tra l’altro con un quadro clinico particolarmente critico”.
La nota di protesta i sindaci l’hanno inviata al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, all’Assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato ed al Commissario Straordinario dell’Asl Roma 6, Narciso Mostarda.

“L’Ospedale Riuniti Anzio/Nettuno, – proseguono i Sindaci – continua a palesare una carenza assoluta di personale medico e paramedico, con il continuo depauperamento dei servizi essenziali alla popolazione. Pur comprendendo le difficoltà legate alla pandemia, a tutela della salute pubblica, siamo ad evidenziare l’urgenza di riattivare nell’immediato il reparto di ostetricia- ginecologia e di dare seguito ad interventi per il potenziamento dell’Ospedale Riuniti”.