Un regalo inatteso per il Museo dello Sbarco di Anzio che si arricchisce di ulteriori cimeli donati dai famigliari di un soldato britannico che sbarcò all’alba del 22 gennaio 1944 sulle nostre coste. Il libretto di servizio del soldato britannico consunto dagli anni, un vecchio album con le cartoline dei luoghi che attraversati durante la campagna d’Italia dopo lo sbarco, le medaglie per la partecipazione alla campagna d’Africa e alla campagna d’Italia, il set per farsi la barba, una piccola Bibbia. Sono i ricordi di Kenneth Raleigh, classe 1922, britannico, che all’alba del 22 gennaio del 1944 sbarco sulla costa di Anzio e Nettuno con il Secondo battaglione Sherwood Forrester. I preziosi ricordi di un periodo di dolore sono stati riposti in una piccola scatola di cartone spedita da Nottingham, in Inghilterra, al Museo dello Sbarco di Anzio per volere di Colin Rowley, figlio di Kenneth. Ha voluto che i ricordi del padre tornassero ad Anzio per essere esposti tra i tanti cimeli nelle sale del museo di Villa Adele. “Mio padre – scrive Colin nella lettera inviata al presidente del museo dello sbarco Patrizio Colantuono – parlava molto poco del suo tempo di guerra, ma parlava sempre molto affettuosamente dell’Italia e degli italiani che lo avevano trattato molto bene soprattutto quando era stato ferito. Non è mai tornato in Italia perché penso che i ricordi dolorosi glielo abbiano impedito. Ricordo però che da bambini ci insegnava a contare in italiano ci insegnava svolgi per mantenere i vivi ricordi di questa coraggiosa generazione. Mio padre – conclude il figlio del veterano rivolgendosi a Colantuono – sarebbe estremamente orgoglioso di te”. Patrizio Colantuono è commosso quando legge la lettera che accompagnava i cimeli. “Sono rimasto sorpreso – spiega il presidente del Museo dello Sbarco – quando ho ricevuto la telefonata di Colin Raleigh che mi annunciava l’intenzione di voler spedire ad Anzio i ricordi di guerra del proprio genitore. È un atto di generosità importante che dopo 78 anni, lega ancora i figli dei veterani alla nostra terra e al nostro museo che mantiene sempre vivo il ricordo di tanti ragazzi che sacrificarono la loro giovane vita per ridarci la libertà”. anche a dire “per favore” e “grazie”, “buongiorno” e “buon pomeriggio. Non ho quindi altra conoscenza della sua esperienza durante la campagna d’Italia. So – continua Colin Rowley – che fu ferito due volte e, in un’occasione, per evitare la cattura da parte dei tedeschi, si nascose sotto i corpi dei suoi compagni morti. La mia speranza è che un giorno, quando gli attuali problemi di pandemia saranno alle nostre spalle, di poter visitare di persona il museo e ringraziarti per l’ottimo lavoro che svolgi per mantenere i vivi ricordi di questa coraggiosa generazione. Mio padre – conclude il figlio del veterano rivolgendosi a Colantuono – sarebbe estremamente orgoglioso di te”. Patrizio Colantuono è commosso quando legge la lettera che accompagnava i cimeli”. “Sono rimasto sorpreso – spiega il presidente del Museo dello Sbarco – quando ho ricevuto la telefonata di Colin Raleigh che mi annunciava l’intenzione di voler spedire ad Anzio i ricordi di guerra del proprio genitore. È un atto di generosità importante che dopo 78 anni, lega ancora i figli dei veterani alla nostra terra e al nostro museo che mantiene sempre vivo il ricordo di tanti ragazzi che sacrificarono la loro giovane vita per ridarci la libertà”.
Anzio, donati i cimeli di un soldato inglese che sbarcò il 22 gennaio 1944 sulle nostre coste
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