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Nettuno, villa confiscata alla camorra: ospiterà una casa famiglia o un centro per l’assistenza di ragazzi disabili

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Sono stati completati i lavori di ristrutturazione della villa di via Chianciano, alla periferia nord di Nettuno, confiscata dallo Stato alla criminalità organizzata e assegnata al Comune che ha stabilito di trasformarla in una casa famiglia o in centro di accoglienza per ragazzi disabili. Tra il 2009 e il 2011 la villa è stata la base del clan comorristico dei Casalesi che aveva messo radici su questo territorio cercando di imporre il pizzo non solo sulle attività della zona, ma anche in provincia di Latina. La villa di via Chianciano era la base operativa di Pasquale Noviello e della moglie Maria Rosaria Schiavone – nipote di Francesco Schiavone, conosciuto con Sandokan, boss del clan dei Casalesi – entrambi condannati a sedici anni di reclusione per tentato omicidio, estorsione, associazione a delinquere di stampo mafioso.
I lavori di ristrutturazione sono stati completati nei giorni scorsi grazie ad un finanziamento regionale di 70 mila euro e a 21 mila euro stanziati dal Comune. La villa di via Chianciano ha un grande salone con camino, cucina, due bagni e due grandi camere da letto e giardino. Sono stati ristrutturati i servizi, il tetto, l’impianto elettrico, tinteggiate le pareti e sistemato il pavimento. Per completare i lavori mancano solo gli infissi e l’impianto fotovoltaico che saranno eseguiti solo quando il Comune, attraverso un bando, avrà assegnato la villa ad un’associazione del Terzo settore.