Tanto tuonò che alla fine non fece nemmeno una goccia. Dopo la lite di 48 ore fa, la maggioranza di centrodestra che guida il comune di Nettuno si è ritrova compatta – Forza Italia compresa – e ha bocciato le due mozioni presentate dalla minoranza (una dei consiglieri Mancini e Sanetti, l’altra dei consiglieri Alicandri, Federici, Taurelli e Marchiafava) nelle quali si censurava il comportamento dell’assessore Claudio Dell’Uomo relativamente al rapporto con l’impresa che si è aggiudicata l’appalto per la piccola manutenzione del cimitero e in particolare al fatto che la stessa fosse presente nella chiesetta del cimitero con alcuni suoi operai prima ancora che le fosse aggiudicato l’appalto. In una intervista al Granchio del 7 maggio l’assessore aveva infatti motivato la presenza dei lavoratori nella chiesetta di Santa Maria del Quarto, il 4 maggio, con la necessità di fare un sopralluogo. L’appalto, però, non le era stato ancora assegnato, considerato che fu aggiudicato solo il 12.
In consiglio comunale il sindaco Alessandro Coppola si è limitato a ripercorrere tutte le tappe della vicenda – dalla prima seduta della commissione aggiudicatrice del 27 aprile all’aggiudicazione della gara il 12 maggio – ribadendo, a suo dire, come non ci fossero state irregolarità e, anzi, manifestando piena solidarietà all’assessore Dell’Uomo. “Non è stato nascosto nulla”, ha tagliato corto il sindaco. L’opposizione ha ribadito compatta che le mozioni non erano sulla procedura, ma sulle interferenze dell’assessore, dunque della politica, in un procedimento amministrativo come quello della gara d’appalto ancora in corso. “Un componente della Giunta – ha detto il consigliere Daniele Mancini – ha avuto contatti con la ditta che poi avrebbe vinto quando la gara era ancora stata aggiudicata, non avendo tra l’altro un ruolo nella procedura amministrativa che è esclusivamente degli uffici. E’ un fatto molto grave”. Il consigliere Antonio Taurelli ha rilevato come l’assessore avesse anticipato il nome della ditta “quando la gara era ancora in pieno svolgimento”. “Gli atti amministrativi – ha rimarcato Roberto Alicandri – attengono ai dirigenti e non agli assessori. Il problema c’è”. Una linea chiara quella della minoranza.
Nonostante l’attacco concentrico, l’assessore Claudio Dell’Uomo ha resistito. Nel suo intervento si è limitato a spiegare che lui era nella chiesetta del cimitero il 2 maggio con impiegati del comune ma che il 4 maggio, quando gli operai della ditta sono stati sorpresi sempre nella chiesetta su un trabattello, era lontano da Nettuno. Sugli altri passaggi non ha detto una parola e, anzi, ha ribaltato il tavolo elencando quanto di buono, sempre a suo dire, abbia fatto come assessore in questi ultimi mesi. E non ha mancato di esprimere duri giudizi politici sul consigliere Mancini. Dopo cinque ore di consiglio comunale, con due sospensioni, si è passato al voto delle mozioni di censura e sfiducia nei confronti di Dell’Uomo: entrambe sono state bocciate con 13 voti contrari della maggioranza e otto favorevoli della minoranza.