Completamente smantellata l’università civica “Andrea Sacchi” di Nettuno. A partire dal nome: si chiamerà infatti Istituzione civica “Andrea Sacchi”. Il regolamento che istituisce la nuova “Sacchi” è stato approvato nell’ultimo consiglio comunale con i soli voti della maggioranza di centrodestra; contrarie le opposizioni. A nulla sono valsi i tentativi di inserire degli emendamenti da parte della minoranza per salvare il salvabile. Tutto inutile. Regolamento bloccato. Ventuno articoli che smontano quella che era un’eccellenza locale nel campo della cultura Nettuno. Basta leggere la finalità riportata all’articolo 2 del nuovo regolamento:  L’istituzione comunale “A. Sacchi” in attuazione degli indirizzi stabiliti nel piano-programma approvato dal Consiglio Comunale persegue specificamente la finalità sociale dell’inclusione sociale, della formazione e del coinvolgimento dei cittadini nella vita socio-culturale del territorio”. Tutto e niente.

Rispetto alle polemiche dei mesi scorsi sulle indiscrezioni relative alla bozza del nuovo regolamento, nulla è cambiato: sono stati tolti i requisiti per la scelta del presidente e del consiglio di amministrazione, esclusi dal cda anche le rappresentanze degli studenti e dei docenti, nessun avviso pubblico è previsto e tutte le nomine degli organismi che saranno demandate al consiglio comunale. Alla politica, per capirci. Il risultato è che la nuova istituzione rischia di essere assoggettata proprio alla politica trasformandosi in un “poltronificio”, come è stato giustamente sollevato dall’opposizione. Insomma la strada intrapresa è quella di smantellare una realtà importante che negli ultimi venticinque anni ha organizzato centinaia di corsi di tutti i campi immaginabili, organizzato convegni ed eventi culturali, rilasciato patenti europea del computer, organizzato corsi di lingua straniera, ha avuto accesso ed ottenuto finanziamenti regionali per progetti cambio culturale. Le “Sacchi” era anche scritta all’albo delle università popolari della Regione Lazio che favoriscono l’aggregazione l’inclusione sociale e contribuiscono a migliorare le conoscenze la formazione culturale dei comuni. Di tutto questo nulla resta.

Fatta la frittata, sarà ora interessante capire come l’amministrazione comunale di Nettuno uscirà da un angolo nella quale si è infilata: al momento l’università civica ha infatti regolarmente in carica – anche se non operativi – un consiglio di amministrazione e un presidente individuati attraverso Nettuno, smantellata l’Università civica “Andrea Sacchi”: il consiglio comunale ha approvato il nuovo regolamentoavviso pubblico nel maggio dello scorso sanno. Ma ha anche un direttore: si tratta di Chiara Di Fede che sempre lo scorso anno, su iniziativa dell’attuale amministrazione comunale, aveva vinto l’avviso pubblico. La Giunta comunale aveva anche approvato la graduatoria finale, ma non ha mai formalizzato l’incarico al nuovo direttore. Per altro Chiara Di Fede già una prima volta aveva diretto l’Unicivica “Sacchi”, ma nel febbraio dello scorso anno era stata rimossa da l’incarico senza giusta causa del Commissario prefettizio Bruno Strati. E su quella decisione pende una causa davanti al Giudice del lavoro.