Franco Rizzaro (foto Matteo Ferri)

Il calcio dilettanti è fermo quasi da due mesi e restano le incertezze sulla ripresa dei campionati, dalla massima divisione fino alle giovanili. Sulla quarantena forzata dal Coronavirus e sul futuro di questa stagione arrivano le parole del patron dell’Anzio Calcio Franco Rizzaro il quale dice a chiare note che non ha senso riprendere a giocare e che bisogna innanzitutto avere pazienza e combattere soprattutto questo nemico invisibile. “Riprendere il campionato, allo stato attuale, non è possibile – sostiene il numero uno biancazzurro -. La Serie A sta facendo di tutto per tornare in campo e non è detto che ci riesca. La B e soprattutto la C sono in grande difficoltà. Per i dilettanti è letteralmente impossibile seguire i protocolli e ricominciare senza che ci siano rischi. Ovviamente, in caso di sospensione definitiva dei campionati, si dovrà tenere conto delle classifiche per determinare i verdetti, promuovendo le squadre che hanno conquistato il diritto a salire di categoria e retrocedendo quelle che occupano le ultime posizioni. Lo stesso discorso deve essere applicato anche al settore giovanile, che tra l’altro ha già visto sospendere in via definitiva la stagione per quanto riguarda i campionati nazionali”. Se dovesse finire così l’Anzio chiuderebbe l’attuale campionato di Eccellenza all’undicesimo posto. “Il nostro bilancio è positivo, se teniamo presente quello che era il nostro budget ad inizio stagione. La prima squadra è sempre stata sopra la zona play out e poi c’è da sottolineare anche l’ottimo lavoro del vivaio. I numeri della scuola calcio sono importanti, le squadre dell’agonistica si sono comportate in maniera egregia. L’Under 17 e l’Under 14 possono sperare nell’Elite, che sul campo hanno dimostrato di meritare prima che arrivasse la sospensione mentre Under 15 e 16 hanno conquistato la salvezza nei rispettivi gironi regionali. L’anno prossimo vogliamo dare continuità al progetto, proseguire nel rilancio del settore giovanile e puntare ancora sulla linea verde anche in prima squadra”. Il patron anziate indica quale potrebbe essere la strada migliore per evitare che il calcio dilettantistico possa avere una profonda crisi. “Questo è un mondo che si regge esclusivamente sulle spalle di imprenditori che decidono di investire risorse nel calcio. Con la crisi, sarà fondamentale sostenere le imprese perché altrimenti i presidenti non avranno più la possibilità di portare avanti le proprie società. Sostenere, però, non significa elargire denaro a fondo perduto come mi capita di sentir dire spesso ai politici quando accendo la tivù, anche perché in vita mia non ho mai visto nessuno regalare i soldi giusto per il piacere di farlo”. Infine si rivolge ai tifosi dell’Anzio e all’intero mondo dello sport. “In questo momento dobbiamo avere pazienza e tenere duro per sconfiggere questo nemico invisibili chiamato Coronavirus. Sono sicuro che ci riusciremo e ripartiremo più forti di prima, come abbiamo sempre fatto”.