Davanti all’emergenza Coronavirus il sindacato di Polizia locale CSA Regioni Autonomie Locali del comune di Nettuno chiede maggiore tutela. E lo fa inviando una nota al sindaco Alessandro Coppola, alla Giunta e ai consiglieri comunali alla quale allega la nota inviata poche ore prima dalla segreteria nazionale del sindacato al Governo, alle Regioni e alle Provincie. “Nell’allegarvi la nota già inviata alle Autorità nazionali da parte della Segreteria Nazionale – si legge nel documento -, come struttura sindacale locale Vi chiediamo di farci conoscere a stretto giro (anche attraverso vostre attività di natura amministrativa e di consiliatura) quali misure avete già organizzato per la difesa della cittadinanza innanzitutto, e di noi operatori della polizia locale in quanto in prima linea (su strada) in questo momento così pericoloso per la salute. Ringraziando della vostra attenzione, attendiamo un vostro cenno di ricevuta”.
La segreteria nazionale del sindacato CSA aveva infatti eccepito sulla gestione dei rischi per le forze di Polizia locale, in trincea davanti al contagio da Coronavirus. “Considerato che l’esposizione al rischio del “poliziotto locale” non è diversa da quella del “poliziotto statale” – scrive il sindacato nazionale – è del tutto palese la discriminazione. Per quest’ultimi (poliziotto statale), con una nota della direzione centrale Sanità del Ministero dell’Interno, sono state previste omogenee disposizioni per quanto riguarda i comportamenti da adottare da parte degli operatori della Polizia di Stato sottolineando l’importanza dei Dispositivi di Protezione Individuali “anche in considerazione della attuale difficoltà degli stessi”, che dovranno essere resi disponibili “in base a diversi e potenziali profili di esposizione per il personale che svolge servizi operativi o che comportano l’esposizione diretta al rischio di contagi, come nel caso di servizi ad immediato contatto con il pubblico”. Disposizioni che, invece, non sono state prese per gli uomini dellePolizie locali. In proposito il sindacato CSA rileva che “un atto di indirizzo omogeneo verso tutti gli enti locali sarebbe più incisivo per debellare quei comportamenti anomali di chi è deputato a garantite la salute e la sicurezza del personale dipendente, ed è superfluo ricordare che mettere in sicurezza il personale garantisce la sicurezza dei cittadini”. Per questo nella nota il sindacato diffida i Sindaci, Presidenti delle province, i Presidenti delle Regioni e gli Assessori con delega alla sanità, le autorità di controllo dei Dipartimenti di Prevenzione delle Asl ritenendoli si d’ora “responsabili di eventuali accadimenti verso il personale dipendente e della Polizia Locale”.