Il sindaco di Nettuno Alessandro Coppola ha assegnato con decreto sindacale del 17 dicembre scorso alla consigliere comunale della Lega Tiziana Ginnetti la delega alla “Smart City” “per migliorare – si legge nel decreto sindacale – la qualità della vita dei cittadini attraverso l’efficientamento dei servizi erogati in ambito territoriale e socio-culturale”. La decisione del sindaco nasce dalla necessità di “valorizzare e potenziare il progetto Smart City ritenendo necessario di procedere all’individuazione di un soggetto competente appartenente al consiglio comunale al quale attribuire la delega nella materia, al fine di supportare l’attività amministrativa…”
“Smart city” è una città intelligente, che sa stare al passo con le innovazioni e con la rivoluzione digitale: connessioni wi-fi nei luoghi più disparati, sviluppo di infrastrutture “intelligenti”, un alto livello di tecnologia high-tech. Tanto è vero che la durata della delega assegnata alla consigliera Ginnetti è pari a quella della durata in carica del sindaco. Una delega che, vista la sua complessità e la sua durata, si avvicina molto ad un assessorato. Per questo che non è da escludere che il conferimento della delega alla consigliera possa causare contraccolpi negativi nella maggioranza e scatenare “appetiti” da parte di altre componenti della Lega, ma anche di Forza Italia e di Fratelli d’Italia che potrebbero a loro volta chiedere una delega.
La decisone è contestata dal consigliere comunale del Pd Roberto Alicandri allo stesso sindaco Coppola e al segretario generale. “Lo statuto del comune di Nettuno è chiaro – spiega Alicandri – e non prevede una delega che abbia la durata del mandato del sindaco, ma deleghe a tempo e su argomenti specifici come quello del progetto Plastic free della scorsa estate sviluppato in poche settimane. Per questo credo che il sindaco debba revocare il decreto che assegna la delega alla smart city”.