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Oggi in conferenza stampa i risultati del monitoraggio di Goletta Verde nel Lazio

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Sono stati presnetati oggi i risultati del monitoraggio nel Lazio: cariche batteriche elevate per 12 campionamenti su 24, 10 punti “fortemente inquinati” e 2 “inquinati”. Ad Ardea, Nettuno, Tarquinia, Cerveteri e Pomezia le situazioni puntuali peggiori da troppi anni consecutivi con risultati pessimi.

In tutto sono stati 24 i punti monitorati dai tecnici di Goletta Verde lungo le coste del Lazio e di questi, dieci sono risultati fortemente inquinati mentre due inquinati. Responsabili dell’inquinamento microbiologico, che arriva a mare, i canali e le foci, a causa della cattiva depurazione o della presenza di scarichi illegali.

È la fotografia scattata lungo le coste campane dai tecnici di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane. A parlarne, questa mattina in conferenza stampa, a bordo di Goletta Verde, Anna Tomassetti, presidente del circolo “Le Rondini” di Anzio, Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio e Davide Sabbadin portavoce di Goletta Verde.

La fotografia che ogni anno Goletta Verde scatta in ciascuna regione ha l’obiettivo di restituire un’istantanea utile a evidenziare la presenza di casi cronici nei confronti dei quali evidentemente nulla viene fatto – ha dichiarato Davide Sabbadin – Il nostro monitoraggio non ha la pretesa di sostituirsi ai controlli ufficiali ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi regionali, il più delle volte responsabili delle procedure di infrazione da parte dell’Unione Europea. Quella della scarsa o assente depurazione è diventata ormai un’emergenza che qualche mese fa è costata all’Italia un nuovo deferimento alla Corte di Giustizia. Senza contare che con i soldi impiegati per pagare le multe comminate dalla UE nei confronti del nostro Paese potremmo fare investimenti per potenziare il nostro sistema depurativo attraverso progetti innovativi a difesa della salute del mare e dei cittadini”.

Il dettaglio delle analisi di Goletta Verde

Il monitoraggio di Legambiente (i prelievi sono stati eseguiti dalla squadra di tecnici tra il 23 e il 26 luglio) prende prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuato sia dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente sia dagli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge che rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano in mare.
I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.

Nella provincia di Roma sono stati dieci i punti campionati, di cui sette “fortemente inquinati”: a Marina di Cerveteri, al Fosso Zambra; a Fregene, in località lungomare di Ponente, alla foce del Fiume Arrone; a Pomezia, in località Torvaianica, nel mare di fronte alla foce del canale, all’altezza Via Filadelfia (canale Crocetta); a Marina di Ardea, sia alla foce del Rio torto sia alla foce del Fosso Grande; ad Anzio, in località Lido dei Gigli, alla foce del fosso Cavallo Morto – lungomare delle Sterlizie; e a Nettuno, al canale Loricina presso via Matteotti. “Entro i limiti” il giudizio emerso dai campionamenti effettuati a Santa Marinella, in località Santa Severa, sulla spiaggia presso il lungomare Pyrgi, angolo Via Olimpo; a Ladispoli, alla foce Rio Vaccina; a Fiumicino, al canale che delimita a Nord Isola Sacra (Villaggio dei Pescatori); e a Ostia, al canale dei pescatori.

Undici i punti monitorati in provincia di Latina, di cui due “fortemente inquinati” ovvero a Sperlonga, nel punto di prelievo sulla spiaggia di Via Cristoforo Colombo, incrocio via Andrea Doria, e a Minturno, in località Scauri, alla foce del Rio Recillo. “Inquinato”, invece, il giudizio emerso dal campionamento effettuato a Formia, località Gianola, alla foce del Rio Santacroce e a Marina di Minturno, allo sbocco del canale di scolo a sud della darsena. “Entro i limiti” di legge i valori riscontrati a Latina, alla foce Verde; a Terracina, in località San Vito, nel mare di fronte alla foce del canale Sisto; a Porto Badino, sulla spiaggia a nord della Foce del fiume Portatore ; sulla spiaggia di Levante adiacente la darsena del porto; a Fondi, alla foce del canale Sant’Anastasia e alla foce del canale tra via Guado I e strada Consortile; e a Gaeta, sulla spiaggia in corrispondenza del torrente Lorgato, fronte via Sant’Agostino.

Metà delle analisi microbiologiche mostrano porzioni di litorale a rischio a causa di fogne non depurate che arrivano al mare – dichiara Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Laziomettendo in pericolo la qualità dell’acqua, l’ambiente marino e, a volte, la salute dei bagnanti. Nei comuni di Ardea, Nettuno, Tarquinia, Cerveteri e Pomezia vi sono le situazioni peggiori da troppi anni consecutivi, con risultati pessimi delle analisi. A Sperlonga uno scarico a pochi centimetri dagli ombrelloni fa veramente inorridire per la porzione di litorale magnifica messa a rischio; a Minturno negativi i risultati dei due punti di prelievo; a Anzio criticità a Lido dei Gigli, a Fregene alla foce dell’Arrone. A Formia, per la prima volta nella foce del Santa Croce, seppur rimane oltre i limiti, il carico fecale diminuisce ampiamente grazie al lavoro messo in campo dalle autorità locali durante il percorso di costruzione del contratto di Fiume firmato pochi da giorni”.