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Anzio, salvaguardia di Lido dei Pini. Marracino: “Demolire le villette abusive sul demanio”

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In attesa della commissione Trasparenza convocata da Rita Pollastrini (M5S) per oggi pomeriggio (4 giugno) alle 16, si riaccendono i fari sulla spiaggia di Lido dei Pini. Prorogato il bando per la convenzione, questa volta gli occhi si sono puntati sulle casette ad uso abitativo poste sul demanio marittimo tra Lido dei Pini (fosso Cavallo Morto) e Ardea.

Ad intervenire sulla questione è Anna Marracino, capogruppo del Pd che ha protocollato un ordine del giorno da discutere durante il prossimo consiglio comunale con il quale si chiede la demolizione delle casette. Edificate negli anni ’60 come capanni per pesca e caccia e in seguito trasformate in casette ad uso abitativo.

Nel tratto di litorale di Lido dei Pini che va dal fosso di Cavallo Morto fino al confine con il comune di Ardea – scrive la Marracino –, interessato da macchia mediterranea e dune di grandissimo pregio, identificate come Sito di Interesse Comunitario, insistono numerose villette edificate sul demanio marittimo.  I titoli furono rilasciati dalla Capitaneria di porto che successivamente ne ha autorizzato l’uso abitativo. Tali concessioni al passaggio delle competenze agli Enti locali, sono state gestite e quindi rinnovate dal Comune di Anzio fino al 2013. Da tale data non più rinnovate e pertanto oggi sono occupate sine titulo”.

Risulta quindi che le villette “sarebbero state edificate con il solo titolo demaniale e probabilmente abusive sotto il profilo urbanistico e forse non sanabili“.

Ritenuto necessario assumere un’iniziativa politica che ne definisca la problematica, la capogruppo del Pd chiede che il consiglio comunale impegni il sindaco e la Giunta “a mettere in essere tutti gli atti necessari al fine di avviare le procedure di demolizione di tutte le villette presenti su quel tratto di costa edificate sul demanio marittimo. E soprattutto attivare la Regione Lazio anche tramite l’invio del presente ordine del giorno, affinché quale organo competente sia seguito alla volontà espressa dal consiglio comunale“.