La coalizione che si ritrova sulla candidatura dell’ex sindaco 5 Stelle Daniele Mancini conferma quello che era stato scritto ampiamente un anno fa in relazione alle dimissioni di quattro consiglieri pentastellati che insieme ai nove dell’opposizione avevano fornito i numeri necessari per far cadere l’amministrazione comunale e il sindaco Angelo Casto. L’epilogo, lo ricordiamo, si era concretizzato dopo che l’ex sindaco, un mese prima della crisi, aveva costretto alle dimissioni cinque assessori perché era venuta meno la fiducia nei loro confronti.
Il fatto che oggi tre dei consiglieri comunali 5 Stelle dimissionari, ossia Giuseppe Nigro – all’epoca rivestiva il ruolo di presidente del consiglio comunale seconda carica politica dopo il sindaco -, Daniela De Luca e Simonetta Petroni – manca solo Marco Montani che comunque sostiene la candidatura Mancini – si presentino candidati nella lista Nettuno Progetto Comune conferma l’accordo tra Mancini e il centrodestra: e in quel frangente si era servito dei voti decisivi dei quattro ex consiglieri per decretare la fine anticipata della legislatura. Resta nel mistero il motivo della decisione di dimettersi dei quattro ex consiglieri comunali 5 Stelle legata a gravi “accadimenti” che, dopo un anno, non hanno avuto alcuna conferma in sede giudiziaria.
A rafforzare questo quadro e anche per capire come gli accordi di oggi siano figli dell’intesa di un anno fa, il fatto che Rodolfo Turano, uno dei consiglieri comunali di opposizione del centrodestra – e avversario di Angelo Casto al ballottaggio del 2016 – sia oggi alleato di Mancini con una propria lista. Ne è scaturita una campagna elettorale forzata nella quale da mesi Mancini batte sul buon governo degli ex assessori – due di loro, Nanda Salvatori e Simona Sanetti sono in lista con Nettuno Progetto Comune – mai menzionando l’ex sindaco Casto e l’ex assessore al Bilancio Giuseppe Aquino che in Giunta proprio non lo soffrivano per il suo rigore, tanto da costringerlo alle dimissioni; basta rileggersi la relazione di fine mandato firmata dai Revisori dei Conti per capire il ruolo di Aquino in un indubitabile risanamento del bilancio. Un’eredità che ne potrà beneficiare il futuro sindaco di Nettuno.