Il sindaco di Nettuno Angelo Casto ha chiesto la sospensione della delibera della Asl Roma6 che dispone lo spostamento degli interventi chirurgici al seno dal reparto di Senologia del “Riuniti” di Anzio all’ospedale di Marino. La richiesta di sospensione è stata inviata al direttore della Asl Narciso Mostarda, al presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti e al presidente della Conferenza dei sindaci della Asl Fabio Fucci. Nella nota, oltre a chiedere la sospensione della delibera, il sindaco di Nettuno chiede un confronto urgente tra i sindaci del territorio per discutere la situazione e rideterminare una più equa distribuzione dei servizi sanitari.
“Non entro e non voglio entrare nel merito della legittimità del Vostro provvedimento nel quale è scritto – … per i motivi espressi in narrativa, che qui si intendono integralmente riportati e, attestato che il presente provvedimento è regolare e legittimo … – ma con grave ricaduta e ripercussione sui cittadini di Nettuno e della vicina Anzio. Nettuno ed Anzio sono cittadine che contano oltre i 100.000 abitanti e pertanto sono assolutamente meritevoli di grande attenzione. Con questa delibera – continiua Casto – si definisce ulteriormente il depauperamento dei servizi sanitari di questo territorio e questo non è più tollerabile. Partiamo da recenti provvedimenti quali ad esempio l’accentramento della farmacia territoriale, la chiusura del servizio di elettromiografia, il servizio di screening del colon retto, e di altri servizi che – con questa tendenza e trend depauperativi – non oso immaginare quali gravi ripercussioni potranno avere sugli oltre 100.000 cittadini di questo territorio che rappresentano oltre 1/5 della popolazione afferente al territorio di giurisdizione di ASL RM6. Se lei, Presidente Zingaretti, e lei Direttore Dr. Mostarda, ritenete – in tutta coscienza – che tutto questo, a partire proprio dalla delibera in oggetto indicata, sia confacente e corrispondente ad un principio di equità socio-sanitaria, allora convergete su distanze siderali rispetto alle popolazioni di Nettuno ed Anzio”.