Si presenta spontaneamente al commissariato per testimoniare, sulla morte di Luigi Mollo, l’operaio fuggito perchè non in regola con il lavoro
“Stavo scaricando del materiale quando ho sentito un botto. Sono entrato nel cortile e ho visto il signor Luigi a terra con il sangue che gli usciva dalla testa; non si muoveva. A quel punto ho dato l’allarme e poi mi sono allontanato per paura, perché non era in regola con il lavoro“.
Si è presentato spontaneamente negli uffici del Commissariato di polizia di Anzio, dove ha portato la sua testimonianza il cittadino tunisino trentenne, in regola con il permesso di soggiorno, che ieri mattina stava aiutando Luigi Mollo, l’ottantenne morto dopo essere caduto dal tetto dell’abitazione di via Trieste a Nettuno, dove stava eseguendo la riparazione della guaina del solaio.
Dopo l’incidente l’extracomunitario aveva dato l’allarme, ma poi per paura era fuggito. L’uomo, che abita in corso Italia nella zona di Anzio 2, nella serata di ieri ha deciso di presentarsi in Commissariato per dare la sua testimonianza che però non contribuisce a fare piena luce sulla dinamica di quanto accaduto.
Sulle cause dell’incidente continuano le indagini della procura di Velletri e del commissariato di polizia di Anzio.
Non si esclude che nelle prossime ore delle persone potranno essere iscritte nel registro degli indagati.
In settimana sarà intanto eseguito l’esame autoptico sul corpo di Luigi Mollo presso l’Istituto di Medicina legale del Policlinico di Tor Vergata a Roma; l’autopsia è stata disposta dal sostituto procuratore Francesca Fraddosio che coordina le indagini sulla morte del pensionato.