Oroscopo
A cura di Gaia Rosini
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ARIETE
Essere, o non essere – diceva Amleto – questo è il dilemma… Cari Ariete, è più nobile soffrire nella mente o prendere le ‘armi’ contro un mare di affanni? So che la nobiltà è qualcosa che desiderate compiere, o almeno, è ciò che dovreste desiderare compiere. Vi sto chiedendo di indossare l’armatura e compiere le vostre gesta e le vostre scelte tenendo conto del grado di nobiltà che questi hanno.
TORO
In Come vi piace di Shakespeare, Rosalinda dice: “Ti dimentichi forse che sono donna? Quando penso devo parlare.” Cari Toro, facciamo che questa settimana siete tutti donne: se pensate dovete parlare. Ossia, cominciate a condividere i vostri pensieri senza timore alcuno. E’ ora di far sapere chi siete e come la pensate. Sempre con garbo, certamente, ma senza tentennamenti. Interpretate Rosalinda.
GEMELLI
“Nascondi ciò che sono, e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni,” dice Viola ne La dodicesima notte, di William Shakespeare. Dissimulare è un’arte e – a volte – è indispensabile alla sopravvivenza. Tuttavia a forza di fingere si rischia di perdere il contatto con la realtà e, con essa, con noi stessi. Cari Gemelli, assicuratevi di non aver occultato l’indispensabile.
CANCRO
In Pericle, il principe di Tiro, Shakespeare scrive: “È strano come la nostra natura sia tanto incline ad esporsi ai disagi, anche quando potrebbe farne a meno.” Cari Cancro, domandatevi se anche voi non siate inclini a esporvi ai disagi molto più del necessario. Vi invito, questa settimana, a virare decisamente verso ciò che vi reca agio tacitando con piglio il senso di colpa che ciò potrebbe generarvi.
LEONE
Nell’Enrico VI, Giovanna dice: “La gloria è simile a un cerchio nell’acqua che va sempre allargandosi, sin quando per il suo stesso ingrandirsi si risolve nel nulla.” Se non è la gloria che vale la pena cercare cosa allora? Cari Leone, credo che voi siate il più onorevole tra i dodici segni e che questa sia la vostra forza più grande. Che sia dunque l’onore e non la gloria a ispirarvi questa settimana.
VERGINE
“Ma il carattere della compassione,” dice Porzia ne Il mercante di Venezia, “è di non essere costretta; essa scende come una dolce pioggia dal cielo ed è due volte benedetta; benedice colui che la concede e quegli su cui si spande; è la più gran potenza dei maggiori potenti e si addice al monarca regnante meglio della sua corona.” Siate Re senza corona ma capaci di gesti misericordiosi. Annullate ogni critica.
BILANCIA
Nel Macbeth, Malcolm dice: “Oh Cielo misericordioso: uomo, non calcarti il cappello sulle sopracciglia: dai parole al dolore; il dolore che non parla, sussurra al cuore sovraccarico e gli ordina di spezzarsi.” Cari Bilancia, non esitate a guardare in faccia il vostro dolore e dargli voce. Non temete che il cuore si spezzi giacché, se gli darete voce, saprà reggere ben più di quanto voi immaginiate.
SCORPIONE
Nel Riccardo II, Shakespeare scrive: “Quella che noi appelliamo pazienza nelle anime volgari, è bassezza e viltà nei cuori magnanimi.” Cari Scorpioni, voglio invitarvi a vedere che il valore di una cosa dipende molto dal contesto che la contiene o dalla persona che la fa. Vi suggerisco di trattenere parole e critica fin quando non siete in possesso di tutti gli elementi per giudicare i fatti. Moderate la parola.
SAGITTARIO
“Tutto il mondo è una perpetua tempesta in cui perdi via via le persone che ami,” fa dire Shakespeare a uno dei personaggi di Pericle, il principe di Tiro. Io credo invece che tutto il mondo sia una tempesta in cui approdi, via via, alle persone che ami, e in fondo anche Shakespeare la pensava così. Cari Sagittari, non abbiate timore di perdere. La perdita è solo un fase nel ciclo del ritrovamento.
CAPRICORNO
Enrico IV, nell’omonima opera di Shakespeare, dice: “Battuti dalle tempeste, stanchi come siamo, e pallidi ancora di terrore, lasciamo che la pace ci sorrida un istante, per avventarci poscia a nuove contese sopra sponde lontane. La guerra non strazierà più colla sua spada questo suolo fecondo.” Cari Capricorno, perché la pace vi sorrida, è necessario anche che voi glielo permettiate. Deponete la spada.
ACQUARIO
“Non siamo nati per supplicare, ma per comandare,” dice Riccardo II, nell’omonima opera di Shakespeare. Cari Acquario, non è un invito a trasformarvi in un dittatore, certo che no, ma è senz’altro un’esortazione a dire la vostra e conquistare ciò che volete. Non è tanto gli altri, però, che siete chiamati a comandare, quanto voi stessi. Rimettetevi la corona e comandatevi di conquistare il vostro regno.
PESCI
Coriolano, nell’omonima opera di Shakespeare, dice: “Preferirei dover rimettermi a curare le mie ferite piuttosto che sentir raccontare come le ho ricevute.” Cari Pesci, troppo spesso ci attardiamo nel racconto della ferita e di chi ce l’ha inflitta. Il più delle volte non conta chi ha scoccato il dardo, l’intagliatore dell’arco, o la direzione della freccia. Bisogna strapparla dal petto e cominciare a suturare.