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Trenitalia: scrive Rosalba Rizzuto del Comitato pendolari FR8

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“Che Trenitalia disponga abusando della propria posizione non stupisce.
Stupisce che chi governa conceda simili abusi, assecondandoli senza tutelare minimamente la popolazione.
E stupisce che chi è stato eletto per migliorare le condizioni della res publica si adoperi per migliorare le condizioni di organizzazioni profit, che tagliano sulle spese del servizio per aumentare gli utili.
Ribadisco il concetto che forse non è stato abbastanza chiaro:
se c’è evasione è perché è una certezza che controlli a bordo non se ne fanno.
E se pure qualche ligio capotreno ogni tanto tenta l’impresa, il massimo che potrà verificare nel corso del tragitto Roma-Nettuno e viceversa sono 3 o 4 carrozze su 8 e solo nei piani bassi, con nessun effetto sugli evasori che via via si spostano ruotando ai piani non interessati dall’ispezione.
Dunque, tutto il marchingegno, messo in piedi generando una bigliettazione ottocentesca, – che costringe, chi non lo sapesse o non fosse dotato di dispositivi tecnologici adeguati o non potesse programmare un’esigenza dell’ultim’ora, ad effettuare l’acquisto un attimo prima di salire sul treno -, non solo non ha nessun effetto ai fini dell’evasione di chi VUOLE evadere, ma nemmeno un vago ritorno dei reali flussi di domanda, cosa che potrebbe invece essere monitorata se i biglietti chilometrici fossero stati concepiti con la banda magnetica, come quelli della metropolitana, che rileva la stazione, la data, l’ora ad ogni tornello.
L’unica risultante è complicare la vita al popolo dei viaggiatori non abituali (ad esempio i turisti, i malati, gli anziani) che non potranno più disporre di scorte di biglietti chilometrici da poter usare sull’intera rete a seconda della necessità, soprattutto in giorni festivi e in stazioni prive di:
– biglietterie
– self-service
– bar
– tabacchi,
– e talvolta di obliteratrici.
Dopodiché, se la tariffa da Torricola a Roma  è di 1,50 €, con quale diritto Trenitalia applica una gabella di 5 € a chi effettua l’acquisto a bordo chiedendo al capotreno di effettuare il pagamento appena messo piede in treno? E quale vergognosa ipocrisia è precisare che non si tratta di una multa?
A titolo di cronaca, vi ricordo il già segnalato abuso di potere a carico di una capotreno, che ha costretto una signora di una certa età, infortunata, col biglietto in mano, arrivata trafelata un minuto prima della chiusura delle porte e richiedente l’annullamento del biglietto mentre era ancora a terra, ad andare a cercare per la stazione un’obliteratrice a giugno, quando erano state fatte sparire tutte le macchinette lungo i binari lasciandole solo all’esterno in prossimità della scala centrale. La suddetta capotreno, ha avuto l’arroganza di minacciarla che se voleva l’annullamento del biglietto doveva pagare 5 € di supplemento (perché poi, dato che non lo doveva acquistare ma solo annullare!? Si è fatta un ulteriore regolamento personale?) e che se fosse salita a bordo del treno senza obliterazione le avrebbe applicato una multa di 100 €. La povera signora, si è rassegnata a correre alla obliteratrice e quando la capotreno si l’è ritrovata di ritorno al binario, ha fischiato, è salita a bordo e ha chiuso le porte lasciandola a terra.

In generale, le segnalazioni pervenuteci, come rappresentante dei pendolari della linea, manifestano i disagi che derivano da questo nuovo regolamento imposto da Trenitalia (addirittura una pendolare che aveva acquistato il biglietto di andata e quello di ritorno per il figlio e non si era resa conto che aveva obliterato quello del ritorno all’andata, al ritorno è stata costretta ad acquistare un nuovo biglietto a bordo con supplemento, perché il capotreno le contestava che il biglietto obliterato a Termini riportava Aprilia-Roma anziché Roma-Aprilia!), che è totalmente in contrasto con quanto stabilito dalla direttiva europea 1370/2007/CE, che dispone di erogare un servizio il più rispondente alle esigenze del pubblico.
Dunque, rivolgendoci all’amministrazione regionale, chiediamo conto del fatto che il servizio di trasporto pubblico deve essere organizzato dalla Regione (che ne dovrebbe avere la competenza) ed espletato da Trenitalia, in base a quanto disposto nel contratto di servizio, e non viceversa.
E che questo contratto di servizio, ormai scaduto da 2 anni, dando di fatto carta bianca a Trenitalia, deve essere posto al vaglio e condiviso con i destinatari di tale servizio, non con i sedicenti osservatori o associazioni consumatori, che non hanno alcun sentore della situazione sui binari.
Saluti
Rosalba Rizzuto
Comitato pendolari FR8a Carrozza”