Il ricordo di Domenico Bartolo scomparso il 30 giugno 2016 e pubblicato sul settimanale Il Granchio il 9 luglio 2016

Un amico, un tifoso dell’Anzio, un conoscitore del calcio “vero”. La scomparsa prematura di Domenico Bartolo ha lasciato un grande vuoto in tantissime persone. Purtroppo si è dovuto arrendere a quel male cattivo. Amava il calcio sotto ogni aspetto. Sapeva quasi tutto di quel calcio da lui sempre definitivo “ruspante”.  Nel mondo dei dilettanti conosceva tanti giocatori descrivendone pregi e difetti. Amico fraterno di Paolo D’Este lo seguiva ovunque sia da calciatore che da allenatore. Era sempre al suo fianco in ogni squadra che andava ad allenare. Era il suo “consigliere personale” e il tecnico anziate spesso si fidava di lui perché sapeva che il suo amico fraterno di calcio ne masticava abbastanza. E’ successo anche quando Paolo D’Este riportò nella stagione 2009/2010 l’Anzio in serie D. Per lui andava a seguire la prossima avversaria di turno per poi fargli la relazione. Chi scrive di ricordi e di aneddoti ne ha da raccontare. Come le continue trasferte quando l’Anzio alla fine degli anni ottanta andava forte e dettava legge ovunque sotto la guida del meticoloso Glauco Cozzi e a segnare c’era il solito bomber di nome Paolo D’Este. La domenica mattina si andava a vedere il Marino antagonista dei biancazzurri e il pomeriggio a vedere l’Anzio e al nostro arrivo prima del match tutti a chiedere il risultato dei castellani. A quei tempi non c’erano i telefonini. Come quella volta che insieme facemmo mattina al Pescazzurra per cercare di risolvere con altre persone una crisi societaria del club biancazzurro. Forte era anche il suo legame con Stefano Colantuono. Andava spesso a vederlo giocare quando indossava la maglia dell’Avellino e del Pisa e l’allenatore di Anzio quando veniva all’Olimpico lo chiamava sempre per incontrarsi. Stefano Colantuono era presente anche all’ultimo saluto. Ce ne sono ancora altri da raccontare ma non finiremmo mai. Domenico ci mancherà. Mancherà a tanti che lo hanno conosciuto. Una persona umile, sempre composta e dietro le quinte perché non gli piaceva stare in primo piano. Che amava scherzare, facile alla battuta. Ha lasciato un vuoto. Un amico, un tifoso dell’Anzio, un conoscitore del calcio “vero”.