Dopo l’acquisizione delle aree in concessione, procede a passi spediti l’attività della Capo d’Anzio che stasera, a Roma, sarà impegnata nella redazione del crono-programma per la demolizione dello Splash down e per la pubblicazione del bando europeo, finalizzato alla realizzazione del primo ambito portuale. Due le novità sostanziali di stamattina: il riscontro dei dati in crescita da un mese a questa parte dei contratti di ormeggio e l’incontro, per trovare una soluzione, con uno dei due custodi licenziato dalle cooperative settimana scorsa.
Apertura al dialogo e un’attività tesa a preservare i posti di lavoro, continuano ad essere queste le parole d’ordine che il nuovo presidente della spa, Ciro Alessio Mauro e il resto del consiglio di amministrazione della partecipata, stanno seguendo per accelerare l’operazione porto. “A seguito delle criticità sollevate la scorsa settimana relativamente ai due custodi – ha riferito poco fa Mauro – i nostri consulenti si sono subito adoperati per cercare una soluzione per preservare i posti di lavoro. Uno dei due ha partecipato al concorso della Capo d’Anzio e quindi è rientrato nella graduatoria, per l’altro, invece, stiamo studiando la modalità di collaborazione, almeno per i prossimi due mesi, durante di cui ci avvarremo degli ormeggiatori che finora si sono occupati della gestione dei posti barca”. Poi spetterà all’Anac pronunciarsi sul caso dei quattordici dipendenti della Sant’Antonio e della Piccola pesca e rendere noto il suo parere riguardo ad un contratto più duraturo tra le parti. “Dal 1 maggio – prosegue il consigliere Antonio Bufalari – la forza lavoro è stata impiegata come da impegno, la società ha già chiamato ad operare altre tre risorse che avevano partecipato al concorso e si stanno nel contempo rimodulando i turni per coprire sia i servizi di ormeggi sia quelli a terra e garantire la presenza di tecnici h 24, sette giorni su sette”. Insomma il motto sembra quello di stipulare, almeno in questa prima fase, contratti di collaborazione part time per consentire a tutte le risorse che attualmente gravitano attorno all’area portuale, di lavorare. “In tal modo, da un lato si è proceduto ad uno scorrimento della graduatoria – conclude il presidente della spa incaricata di costruire il nuovo porto turisticamente attrezzato – e dall’altro si è riusciti a risolvere le criticità dei licenziamenti”. In occasione dell’incontro di stasera per la redazione del crono-programma, il neo presidente chiederà di inserire la clausola sociale, quella in buona sostanza che prevede l’impegno della ditta aggiudicataria di assorbire il personale alle dipendenze del precedente gestore, al fine di salvaguardare la forza lavoro e assicurare la continuità del servizio.