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Nuova tegola a Villa Sarsina: il Comune non paga i fornitori

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Numerose le polemiche sollevate in queste settimane da artigiani, professionisti e commercianti che sono in attesa da oltre quattro mesi di essere liquidati dall’Amministrazione comunale per lavori e servizi prestati. Il Psdi: “Pronti a denunciare gli uffici all’autorità giudiziaria per interruzione di pubblico servizio”

Da ottobre ad oggi, considerato il clima incandescente che si respira a Palazzo, non c’è solo il continuo andirivieni dei consiglieri comunali dal Sindaco. Traffico intenso, soprattutto al secondo e terzo piano di Villa Sarsina anche per i fornitori del comune di Anzio, letteralmente esasperati per il blocco dei pagamenti da parte della Ragioneria generale. In fila ogni mattina artigiani, professionisti, presidenti di associazioni culturali, titolari di società semplici che da quattro mesi sono in attesa di essere liquidati per lavori e servizi vecchi anche di un anno.

L’allarme è stato raccolto in queste ore anche dal Psdi che tramite il segretario locale, Paride Tulli, ha diramato una nota decisamente polemica. “Sulle scrivanie ci sono mandati di pagamento che vanno da poche centinaia a migliaia di euro bloccati in ragioneria o in banca per problemi al software dei computer – spiega Tulli – Peccato però che gli stessi problemi non ci sono stati quando a dicembre si sono liquidati in poche ore oltre 500.000 euro per la fideiussione bancaria relativa al porto”. In quel caso i sistemi informatici hanno funzionato perfettamente, così come il collegamento con la Banca che in poche ore ha autorizzato il rilascio della garanzia comunale. Per contro, da diversi mesi risulta bloccato tutto il resto, con il risultato che “centinaia di artigiani, commercianti e fornitori , tallonati dalle banche, stazionano infuriati in quel di Villa Sarsina, senza nessun risultato”. Le giustificazioni dei responsabili degli uffici sono passate da “un problema con l’inserimento dei codici” a quello di un “disguido con la Banca”. Fatto sta che a tutt’oggi diversi milioni di euro sono fermi, nonostante gli impegni assunti e nonostante la legge imponga che gli enti della pubblica amministrazione sono tenuti a pagare le fatture legittime entro 30 giorni dalla data di emissione, con alcune eccezioni che consentono il pagamento entro 60 giorni. Tempi abbondantemente superati, viste le file interminabili e le rimostranze dei fonitori. “Dove sono l’amministrazione e il dirigente del settore così zelanti a riscuotere balzelli e tasse anche non dovute vedi le file all’ufficio Tributi? Il PSDI esprime tutta la propria solidarietà a questi cittadini ed è pronto con loro a ricorrere all’autorità giudiziaria per interruzione di pubblico servizio e quant’altro! E’ ora di riprenderci il nostro Comune e cacciare i mercanti dal tempio come è già successo a Nettuno”.

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Giornalista Pubblicista iscritta all'Ordine dal 1995