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Battibecco in consiglio tra il sindaco Burrini e il consigliere comunale Carlo Conte bollato come “sciacallo”

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Durante la seduta del consiglio comunale di ieri sera c’è stato un battibecco tra il sindaco Nicola Burrini e il consigliere comunale del Patto per Nettuno Carlo Conte. È accaduto che durante l’intervento, affrontando i temi della sicurezza, il consigliere comunale abbia fatto riferimento all’omicidio di lunedì a Nettuno. Spazientito, il sindaco ha bollato come “sciacallo“ Conte. Ci sono stati momenti di tensione, poi il presidente del consiglio comunale Roberto Alicandri ha riportato un po’ d’ordine. Ma certo è che è quell’appellativo sfuggito dalla bocca del sindaco è rimasto. Per questo il consigliere comunale Conte è tornato sull’argomento scrivendo una lettera al sindaco Burrini.
Ecco la lettera:
Gent.le Sindaco Burrini,
mi rattrista dover stigmatizzare il trattamento sprezzante e aggressivo che mi ha riservato ieri in Consiglio Comunale. Mi ha apostrofato pubblicamente come “sciacallo” perché “reo” di aver sottoposto all’attenzione del Consiglio un problema di sicurezza che purtroppo la nostra Città sta attraversando.
Come converrà, si tratta di un linguaggio rancoroso e di odio che non si addice a chi indossa la fascia tricolore né tanto meno a chi si professa democratico. Quel clima di rinnovamento di stile che lei tanto aveva evocato in campagna elettorale sembra aver lasciato presto spazio ad una collerica insofferenza verso il pluralismo e la critica politica. Il centro sinistra negli anni passati si è molto battuto per contrastare la prepotenza verbale di chi governava, tuttavia, almeno a giudicare dai modi, registro nelle sue reazioni una continuità con un recente passato. Le suggerisco sommessamente di ispirarsi ad altri attori politici.
Nonostante una certa abitudine allo scontro consiliare, non rimango indifferente a questa offesa perché credo sia un segnale preoccupante di degrado del dibattito pubblico. In un mondo fatto di Trump, di Bandecchi e di altri estrosi e prepotenti rappresentati del potere, sarebbe auspicabile una maggiore sobrietà almeno a sinistra. Comprendo bene la complessità di amministrare e lo stress che ne può derivare – avendola io preceduto in questo difficile ruolo ormai molti anni fa – ma questo non giustifica la mancanza di rispetto personale.
Sarebbe un bel segnale ricevere delle pubbliche scuse. Se non ha avuto la opportuna calma di gestire le sue reazioni in Consiglio, abbia almeno il buon senso di fare ammenda.
Distinti saluti,
Carlo Conte