La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma costruisce un percorso espositivo nel quale integra alcuni fra i più celebri esempi dell’arte futurista. La mostra “Il Tempo del Futurismo” apre uno sguardo sul panorama artistico della prima metà del Novecento che ha plasmato non solo le correnti artistiche del tempo ma che ha soprattutto portato l’arte italiana al di fuori dei confini nazionali, rendendola senza tempo. Grazie all’impegno operato dal Ministero della Cultura e alla curatela di Gabriele Simongini, il futurismo prende forma nuovamente nelle sale della GNAMC, in una celebrazione della relazione fra arte, scienza e tecnologia. L’esposizione nasce in seguito alla necessità di ripercorrere l’evoluzione dell’arte futurista, dagli esordi del futurismo stesso, nato come movimento d’avanguardia fondato da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909, fino alla svolta artistica che ha visto l’affermarsi di figure chiave per lo sviluppo dell’arte contemporanea italiana e internazionale. I concetti di velocità, dinamismo, forma dialogano all’interno di uno spazio che si muove con lo spettatore, lo integra in una dimensione artistica che risulta attuale nella sua capacità di cogliere la riflessione sull’avanzamento scientifico oggi in atto e con il quale ognuno di noi si confronta quotidianamente.
La narrazione espositiva propone oltre 350 opere testimoni del processo evolutivo del movimento artistico futurista, nelle quali si coglie la capacità del futurismo di porre in relazione quadri, sculture, film, oggetti d’arredo, abiti, progetti, film, manifesti pubblicitari, libri. L’approccio vuole essere inclusivo e multidisciplinare, esaltando gli aspetti legati alla didattica museale che permettono anche ai giovani di approcciare al panorama artistico e al mondo del museo nella sua interezza.
Una grande importanza è stata riservata alla selezione delle opere da integrare nel percorso di mostra, che hanno previsto la costruzione di una rete di collaborazioni museali con importanti istituzioni del territorio nazionale ed estero. Capolavori emblematici dal Museo del Novecento di Milano, dal MoMA e dal Metropolitan Museum di New York, dal Philadelphia Museum of Art, dalla Estorick Collection di Londra e dal Kunstmuseum Den Haag de L’Aia danno forma all’esposizione, in perfetto dialogo con elementi di forte impatto simbolico e visivo quali automobili, motociclette e un idrovolante. La bellezza di questa commistione artistica è ulteriormente arricchita dalla presenza di due opere site-specific che permettono di ampliare la connessione fra passato e presente: l’installazione multimediale realizzata da Magister Art e l’intervento di Lorenzo Marini. Il pensiero che ha portato alla definizione dell’esposizione si sviluppa attorno alle opere di Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Tullio Crali, Fortunato Depero, Marcel Duchamp, Filippo Tommaso Marinetti, Enrico Prampolini, Medardo Rosso, Gino Severini, e altre figure rappresentative del linguaggio futurista.
La mostra è stata inaugurata agli inizi dello scorso dicembre, celebrando così la figura di Filippo Tommaso Marinetti e ricordandolo nell’anniversario a ottant’anni dalla sua scomparsa avvenuta il 2 dicembre del 1944, ed è stata prorogata in virtù dell’affluenza di un ampio pubblico, fino al 27 aprile.
Info e biglietti: www.lagallerianazionale.com




