Momenti di commozione della Nettuno migliore. Ieri sera tante persone hanno partecipato alla cerimonia che si è tenuta al parco Falcone-Borsellino alle spalle del presidio militare. In occasione dell’anniversario della strage di via D’Amelio, nella quale rimasero uccisi il giudice Paolo Borsellino e gli uomini e le donne della sua scorta, è stata piantumata in un punto dei giardini una gemma di Ficus macrophyllas generata direttamente dal cosiddetto albero di Falcone, il grande arbusto che ancora oggi è nel cortile dell’abitazione del giudice palermitano che due mesi prima di Borsellino fu ucciso insieme alla moglie e gli uomini della sua scorta nella strage di Capaci. Nell’anniversario della tragedia di via d’Amelio il Comune di Nettuno insieme all’associazione Baraonda e all’associazione Le Tamerici, hanno voluto dare un segno, lasciare un ricordo. È stata quindi un appuntato dei Carabinieri forestali a piantumare la gemma insieme al Prefetto Antonio Reppucci, che guida la commissione straordinaria al Comune di Nettuno. Quindi sei bambini hanno innaffiato il terreno. Lo stesso appuntato ha quindi spiegato come la gemma generata dall’albero di Giovanni Falcone sia stata piantumata anche in altri comuni italiani. “È una pianta forte – ha detto – che potrà raggiungere anche un’altezza di 25 metri. La sua forza vuole rappresentare il simbolo della resistenza alla mafia. È un onore per noi averla potuta piantare anche qui a Nettuno“. Nel prosieguo della manifestazione, sono stati appesi ad un sottile filo rosso dei cuoricini di cartone verde e arancione con sopra scritti i nomi delle vittime della mafia, non solo Falcone e Borsellino e gli uomini delle loro scorte, ma anche Rocco Chinnici, Peppino Impastato, Piersanti Mattarella, Ilaria Alpi e tanti, tanti altri. La particolarità del momento è che ogni singolo cuoricino è stato affidato a semplici cittadini, rappresentanti delle forze dell’ordine, ai sedici allievi ispettori dell’istituto di polizia di Nettuno. Prima di legare il cuoricino al filo rosso, hanno dichiarato il nome della vittima scritto sul cuoricino che in quel momento rappresentavano. Momenti veramente toccanti. Ad intervallarli, la lettura di brani e di ricordi delle vittime della mafia. La cerimonia ha potuto avvalersi della preziosa collaborazione in sede organizzativa dello staff del commissario prefettizio Reppucci. Presenti alla manifestazione rappresentanti di carabinieri, polizia e Guardia di Finanza, ma anche i gonfaloni dell’Anpi e il gruppo dell’Associazione polizia di Stato. Tanti i cittadini presenti alla piantumazione dell’albero di Falcone. Ancora una volta, da segnalare la quasi totale assenza della politica locale. Uniche eccezioni quattro ex consiglieri comunali dell’ultima legislatura: Roberto Alicandri – per altro uno degli organizzatori – Marco Federici, Waldemaro Marchiafava e Antonello Mazza.
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