Entusiasmo ed euforia sono due parole che riassumono perfettamente lo stato d’animo degli alunni del plesso di via Santa Barbara dell’I.C. Nettuno III durante la “Festa dell’albero” organizzata dal circolo Legambiente “Le Rondini” di Anzio e Nettuno.
La mattina del 12 aprile, nel cortile della loro scuola, sono stati messi a dimora dieci alberi, cinque aceri e cinque lecci, donati dal Parco Naturale dei Monti Aurunci di Campodimele, in provincia di Latina. I soci del circolo Legambiente e i funzionari del Parco Naturale sono stati accolti calorosamente dagli alunni del plesso che li hanno aiutati in ogni step del processo: dallo scavare le buche fino ad innaffiare gli alberi appena piantati. Sul posto, presenti anche i genitori che hanno risposto all’evento con altrettanto slancio. Da due anni ormai, la “Festa dell’albero” di Legambiente Nazionale rientra nel progetto “Life Terra” che ha come obiettivo quello di piantare 500 milioni di alberi in tutta Europa e di conciliare l’istruzione scolastica con l’educazione ambientale. Come da regolamento, ogni albero piantato deve essere geolocalizzato e caricato sul sito web dell’iniziativa per poi essere monitorato. Da quel momento il testimone passa al plesso scolastico che dovrà farsi carico della cura degli alberi per assicurarsi che questo regalo green sia duraturo nel tempo.
La messa a dimora degli alberi nel cortile scolastico, però, rappresenta solo un tassello del puzzle per l’istituto nettunese. “La Festa dell’albero è un progetto Pon che l’I.C. Nettuno III ha attivato per accompagnare i bambini alla riscoperta del contatto con la natura – afferma la dirigente dell’istituto, Ramona Bica – con l’inizio della bella stagione, installeremo delle serre e dei piccoli orti di cui gli alunni si prenderanno cura con l’aiuto dei loro insegnanti”. Il tutto è accompagnato anche da “Frutta nelle scuole“, l’iniziativa europea che prevede la distribuzione di frutta e verdura di stagione durante l’orario della merenda ai bambini delle scuole primarie. In questo modo, l’istituto dimostra che giornate del genere non sono fini a se stesse ma sono parte integrante di un progetto strutturato che rende i bambini consapevoli dell’importanza di salvaguardare la natura per contrastare la crisi climatica.