Dopo 560 chilometri, a fronte di 820, Omar Di Felice ha dovuto abbandonare la Race Across Italy a causa di una brutta caduta durante il percorso.
Dopo la vittoria dello scorso anno Omar Di Felice ha deciso di partecipare ancora una volta alla Race Across Italy, questa volta con il pettorale numero uno. 820 km no stop con partenza e arrivo da Silvi Marina in provincia di Pescara e una delle time station
proprio nella sua Nettuno. Non è stata una gara facilissima a causa del brutto tempo che ha influito negativamente sulla manifestazione. 49 i partecipanti che hanno deciso di intraprendere questa impresa. Nonostante il vento, la pioggia e il freddo Omar ha tenuto duro fin quando, al chilometro 332 dopo 11 ore di gara, una brutta caduta vicino a Velletri penalizza la gara del ciclista nettunese. “Si continua e non si molla nulla! Sia quel che sia!” scrive il suo staff sui social mentre lo seguono con la macchina.

L’appuntamento con i fan, amici e parenti è stato fissato al parcheggio dello stadio di baseball con la seconda time station. Il pubblico era tutto per lui, pronto ad incoraggiarlo a non mollare ed andare avanti. “E’ arrivato come una saetta, ha messo la firma sul foglio ed è schizzato via – racconta una ragazza – ma in quei 2 minuti è stato veramente emozionante. La grinta, la determinazione e la voglia di continuare si leggeva sul suo viso. E’ un campione e siamo orgogliosi di lui”.

Ha continuato a spingere Omar nonostante il dolore alla gamba sinistra a causa della caduta. Dopo 560 km però Di Felice ha dovuto mollare. “No non volevo finisse cosi. A 260 km dall’arrivo dopo averne pedalati 560 e oltre 200 con un dolore lancinante alla gamba, fino a non riuscire più a stenderla o poggiarla a terra, ho dovuto alzare bandiera bianca. Ero ancora in lizza per il podio. Ho messo il cuore laddove il dolore era più forte di tutto. Ma ad un certo punto ho dovuto usare la testa. Fosse stata la tappa di un giro sarei arrivato dolorante per poi ripartire. In sella da 560 su 820 km però è una cosa diversa. Dovevo provarci, onorare il tricolore ma soprattutto il mio team e tutti voi che per oltre 20 ore da ogni angolo o lungo la strada mi avete sostenuto.
Ci ho provato. Con ogni energia residua. Fino alla fine.
Purtroppo è andata così. È capitato ai grandi campioni, oggi è successo a me. Le cadute fanno parte di questo sport. Ora ho solo bisogno di recupero e di guarire in fretta” il commento a caldo di Omar dopo la decisione di lasciare la gara.
“E’ inutile nasconderlo: avevo un motivo speciale per provare a vincere questa corsa. Il bello dello sport e anche questo, però. L’imprevedibilità. Puoi pedalare 2 settimane intere tra i ghiacci artici e poi cadere in fallo su un maledetto tombino. Quello che mi porto a casa, però, lo potete vedere in questo video: voglio ringraziare ognuno di voi, sarebbe bello poterlo fare personalmente. Siete stati unici. A bordo strada, alle ore più impensabili della notte, sotto la pioggia, in ogni angolo del percorso. Sapevo che il ciclismo era in grado di muovere le masse, ma vedervi attendere ore per salutare il mio passaggio l’attimo di qualche secondo mi ha commosso e spinto ad andare oltre il dolore della caduta. Se la mia corsa non si è interrotta sull’asfalto bagnato il merito è anche e soprattutto il vostro! Continuate a seguirmi perché, dopo qualche giorno di silenzio e relax, tornerò e vi svelerò il mio prossimo obiettivo. Ho voglia di tornare ad alzare le braccia al cielo” scrive Omar sui social dopo la caduta. Potete vedere l’arrivo a Nettuno sulla pagina ufficiale di Omar.
“Possiamo prendere solo esempio da un campione come lui – conclude la ragazza – continueremo a seguirlo e chissà forse un giorno i una gara proprio qui a Nettuno”.