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Anzio, nube tossica: il Comune pronto a costituirsi parte civile e a chiedere i danni

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Mentre siamo tutti impegnati a limitare gli assembramenti ed a contenere al massimo i contagi da covid-19, con provvedimenti restrittivi in vista del ferragosto, anche questa mattina siamo stati costretti a respirare l’aria contaminata che proviene dell’impianto di smaltimento e recupero rifiuti di Aprilia, andato a fuoco lo scorso 9 agosto. Lo Stato, la Regione, le ASL e tutte le varie Istituzioni, giustamente, stanno tenendo alta l’attenzione sul coronavirus ma, da giorni, c’è la presenza di diossina nell’aria, con possibili ricadute sulla salute pubblica”.
Lo ha affermato il Sindaco di Anzio, Candido De Angelis, in riferimento all’incendio dell’Impianto Loas di Aprilia, che preoccupa sia la cittadinanza che l’Amministrazione Comunale, si dice pronta “ad assumere ogni azione utile per la salvaguardia ambientale del territorio”.
Dopo gli incendi di Pomezia ed Aprilia, – prosegue il Sindaco di Anzio – è arrivato il momento che la Regione si assuma l’onere di una puntuale mappatura di tutti questi impianti, con la verifica del loro stato attuale e dei conseguenti rischi per la salute dei cittadini. Come Comune, a tutela della salute pubblica, – conclude il Sindaco De Angelis – ci riserviamo la costituzione di parte civile nel procedimento penale, che andrà ad instaurarsi in ragione dei gravi fatti accaduti a pochi chilometri da Anzio“.
Sull’emergenza è intervenuto anche il Comandante della Polizia Locale Antonio Arancio, che ha scritto una nota all’Arpa Lazio ed all’Asl Roma 6, evidenziando “un tasso di sostanze inquinamenti ragguardevole e pericoloso per la salute e l’incolumità pubblica”.
Questa mattina l’Asl Roma 6 ha inviato una nota per invitare la popolazione ad effettuare un preliminare ed accurato lavaggio della frutta e della verdura, con acqua corrente potabile.