Stanno lì da giorni e stanno aumentando di giorno in giorno; il quadro è molto più che desolante e i residenti del quartiere non sanno più a chi rivolgersi. Buste e buste di rifiuti ammassati all’interno del cortile della clinica Villa dei Pini, ad Anzio, dove il 27 aprile è scoppiato il contagio da Covid-19 tra i pazienti ricoverati e cinque operatori socio-sanitari. E più o meno dallo stesso giorno i rifiuti non vengono raccolti. Presumibilmente perché trattandosi di un luogo a rischio, le procedure per il ritiro e lo smaltimento risultano più lunghe e complicate.
In attesa che si trovi il bandolo della matassa, però, i residenti di via delle Calcare e via Casal di Brocco denunciano l’emergenza igienico-sanitaria. “Abitiamo di fronte alla clinica – spiega un gruppo di cittadini – e in questi giorni di temperature più alte, l’aria è già diventata irrespirabile. In casa abbiamo anziani e bambini, non è accettabile che oltre alla quarantena siamo costretti a tenere le finestre chiuse“. Oltre al fatto che dai cancelli si vedono montagne di buste, infatti, gli odori nauseabondi stanno preoccupando notevolmente chi vive delle vicinanze. “Senza contare che ci sono randagi e altri animali indesiderati che iniziano ad andare a passeggio intorno alle nostre case ed entrano nei guardini. Non si può più andare avanti così, chiediamo di essere tutelati e ascoltati. Abbiamo fatto segnalazioni e richieste di intervento ma la situazione è ancora davanti agli occhi di tutti“.