Salta per la mancanza del numero legale l’assemblea di Acqualatina che doveva approvare il bilancio consuntivo 2015. Non si è votato perché il socio di minoranza e alcuni comuni di centrodestra hanno abbandonato la riunione facendo mancare il numero legale. In realtà la diserzione è la conseguenza di quanto accaduto poco prima, quando i sindaci di 19 comuni hanno presentato un documento tecnico-politico nel quale chiedevano di arrivare al controllo completo di Acqualatina acquistando le quote dal socio privato Idrolatina – gruppo Veolia – bloccandone dunque la paventata vendita ad Acea, la revisione del piano degli investimenti su tutti i Comuni e gli interventi sugli impianti di depurazione dei Comuni costieri. Un documento forte sottoscritto dai sindaci di Formia, Minturno, Sezze, Priverno, Pontinia, Roccasecca, Roccagorga, Castelforte, Maenza, Cori, Norma, Sermoneta, Lenola, Santi Cosma e Damiano, Nettuno, Latina, Terracina, Cisterna di Latina e Amaseno.
I 19 sindaci hanno quindi chiesto che il documento venisse messo ai voti, ma il socio privato ha chiesto che la richiesta non venisse messa ai voti considerato che non era all’ordine del giorno dei lavori: a quel punto al 49 per cento del privato si sono aggiunti i voti contrari dei sindaci di centrodestra di Fondi, Monte San Biagio e Gaeta, ottenendo una maggioranza risicata, che è bastato ad impedire all’assemblea che il documento dei 19 venisse votato. Resisi conto di non avere più i numeri per approvare il bilancio, il socio privato e tre sindaci hanno abbandonato i lavori facendo mancare il numero legale. L’assemblea è stata aggiornata. “Porteremo il documento alla prossima assemblea – spiega il sindaco di Nettuno Angelo Casto – ma è evidente che l’aria è cambiata e che nella maggioranza dei sindaci dell’Ato 4 è chiara la consapevolezza di poter arrivare al controllo totale di Acqualatina da parte del pubblico. Il fatto che 20 sindaci, compreso quello di Aprilia che oggi era assente, sono su questa linea sta a significare che si vuole un percorso diverso da quello portato avanti fino ad oggi nella gestione del ciclo delle acque”.