Incombe lo sgombero sulle famiglie che occupano parte della palazzina dei Corso Italia 36B ad Anzio. Per questo l’Unione inquilini torna a chiedere con forza al Comune di Anzio di intervenire per trovare una soluzione che garantisca i nuclei familiari e, soprattutto i fragili. Il sindacato ha quindi emanato una nota nel quale fa il punto della situazione e torna a chiedere un intervento urgente, chiamando proprio in causa l’amministrazione comunale di Anzio.
Ecco la nota:
“Sembra imminente lo sgombero delle famiglie di Corso Italia 36, probabilmente sarà effettuato già in questa settimana – scrive Unione Inquilini -.
È da oltre un mese che chiediamo quali soluzioni abitative sono previste per le famiglie ma siamo ancora senza risposta né, allo stato, alle famiglie è stata data alcuna comunicazione da parte delle Autorità competenti.
Il Sindaco Aurelio Di Fazio e la sua Giunta comunale si stanno dimostrando incapaci di garantire quello che riteniamo sia il proprio dovere istituzionale: la tutela dei propri cittadini, soprattutto quelli più fragili.
Si tratta, infatti, di famiglie censite, tutte in condizioni di indigenza e con caratteristiche utili ad avere diritto a un alloggio popolare. Eppure – continua la nota – invece di accompagnarle verso una soluzione che garantisca assistenza e tutela, nel silenzio assordante delle Autorità, sembra prevalere l’esito più brutale.
Eppure, l’Unione Inquilini, insieme alle famiglie, aveva avanzato una proposta concreta e sostenibile: contratti con canone calmierato. Una proposta che sembrava aver trovato una disponibilità da parte della proprietà. Bastava un passo da parte dell’Amministrazione: offrire garanzie minime.
Avevamo formalmente comunicato questa possibilità all’Amministrazione, che non ha dato alcun cenno di risposta.
Peggio ancora: ai nuclei coinvolti non è stata data alcuna informazione formale sull’imminente sgombero, né ancora indicazioni sulle misure di tutela programmate.
Questo modo di agire – prosegue Unione inquilini – non è solo una dimostrazione di inadeguatezza amministrativa, ma anche una scelta politica: quella di scaricare le responsabilità pubbliche sulle spalle delle famiglie, facendo finta che l’emergenza abitativa non esista. Oppure facendo finta che siamo di fronte a una situazione improvvisa e imprevedibile e non di fronte a vicenda che si protrae da oltre 20 anni, nel silenzio delle Amministrazioni che si sono succedute.
È tutta la classe politica della città che è chiamata ad assumersi una responsabilità politica e non semplicemente a fare uno scaricabarile.
Chi governa ha la responsabilità di assumersi i problemi che la città ha in carico e non semplicemente lavarsene le mani.
Se effettivamente nei prossimi giorni, si consumerà lo sgombero di Corso Italia e le famiglie saranno gettate in strada, senza alternative oppure con sistemazioni che non garantiscono il passaggio da casa a casa, violando la dignità delle persone e l’unità dei nuclei, si getterà una macchia indelebile sulla città di Anzio.
Rivolgiamo un estremo e accorato appello: i nuclei di Corso Italia non sono criminali ma famiglie in difficoltà che vogliono emergere da una condizione di clandestinità.
Sappiamo bene che è in corso un provvedimento giudiziario. Ma questo non può rappresentare lo strumento per scaricarsi delle proprie responsabilità.
L’Amministrazione della Città e l’insieme delle forze politiche chiedano di fermare l’imminenza dello sgombero; si riprenda un tavolo di confronto, a cui, non si è voluto fino ad ora dare seguito.
Si compia una scelta di trasparenza, mettendo alla luce del sole tutte le soluzioni che si propongono alle famiglie.
L’Unione Inquilini ribadisce che è disponibile ad offrire ogni contributo possibile per una soluzione che unisca equità sociale e legalità
Allo stesso tempo, però, con estrema chiarezza, dichiara che, se l’esito fosse quello che sembra imminente, ovvero uno sgombero senza tutele e garanzie per le famiglie,
darà seguito a tutti gli atti che valuterà nelle proprie possibilità per denunciare apertamente ogni violazione dei diritti umani e della dignità della persona, garantiti dalle Convenzioni e dai Trattati internazionali.
Le famiglie di Corso Italia non saranno lasciate sole!
Chi non è in grado di tutelare i diritti fondamentali delle persone, – conclude Unione Inquilini – non è in grado di amministrare una città”.
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