“Andavo a 20 km/h, ma se fossi andato ad una velocità superiore, non sarei qui a raccontare questa storia”. A raccontarla è Marco, cinquant’anni, che due giorni fa ha rischiato di essere letteralmente “decapitato” in via delle Castalidi nella zona di lido delle Sirene ad Anzio. Era in sella alla sua bicicletta elettrica e percorreva a via delle Castalidi quando, tra i numeri civici 40 e 48, è stato disarcionato da un cavo di ferro che era teso tra il gancio di un camion e il cancello di un’abitazione interessato da lavori di ristrutturazione. “Non mi sono accorto assolutamente di niente – racconta ancora Marco – Erano le 16,30 circa quando stavo percorrendo come faccio spesso via delle Castalidi in bicicletta visto che abito da quelle parti. A un certo punto mi sono praticamente ritrovato a terra a causa di questo cavo che mi ha sbalzato sull’asfalto. La cosa grave – continua – è che non mi ha soccorso nessuno. Anzi, alcune persone che erano lì, forse degli operai, hanno esclamato come mai non avessi visto quel cavo che era teso e ostruiva completamente la strada. Sono stato io stesso a rialzarmi e a raggiungere casa. Mia moglie mi ha accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale di Anzio dove mi hanno medicato e mi hanno dato 10 giorni di prognosi. Ma i segni sul collo e sul busto di questo cavo sono tuttora evidenti. Ho veramente rischiato grosso“. Marco ha quindi sporto denuncia ai carabinieri della stazione di Anzio che stanno indagando per cercare di capire chi avesse e per quale motivo fosse stato teso quel cavo. In quel punto di via delle Castaldi sono in corso dei lavori di ristrutturazione di una palazzina.
