Resta drammatico il problema del distacco dell’acqua da parte della società Acqualatina nei confronti di numerose famiglie che abitano nelle palazzine del quartiere Zodiaco ad Anzio. Nonostante le rassicurazioni dell’assessore regionale ai servizi sociali, Massimiliano Maselli, che la scorsa settimana aveva preannunciato un intervento della società per riallacciare l’acqua negli appartamenti, la situazione è ancora di emergenza. In particolare, al momento, sono senza acqua una palazzina di via del Leone 4, una di via dei Pesci 4 e tre in via del Sagittario. Sono in tutto circa novanta alloggi. Si tratta di abitazioni di privati che nel tempo hanno accumulato dei forti debiti con la società. Nello specifico, in uno degli appartamenti di via del Leone 4 vive una donna di 101 anni a alcuni disabili. In relazione a questa situazione di emergenza la dirigente dell’Area servizi sociali del Comune di Anzio aveva chiesto chiarimenti ad Acqualatina, inviando la nota, per conoscenza, anche alla Procura della Repubblica di Velletri, al commissariato di polizia e al Comando Carabinieri. Ma al Comune, Acqualatina non ha mai risposto. E il problema permane.
Problemi in vista anche alle palazzine di via del Leone 1 e via del Leone 2. Si tratta di appartamenti di proprietà privata e dell’Inps che erano stati occupati da cittadini nomadi tra il 2015 e il 2021, quando le forze dell’ordine avviarono uno sgombero forzoso. Nei sei anni di occupazione, con il contatore unico, Acqualatina aveva fornito acqua sia a proprietari che agli abusivi; questi ultimi non avevano pagato nemmeno un euro per il consumo concorrendo ad accumulare debiti che hanno raggiunto le sei cifre. Per quanto riguarda via del Leone 2, si è arrivati addirittura ad un debito di 140 mila euro che all’inizio dell’anno era stato abbattuto a 80 mila euro dopo un incontro tra i vertici della società e i residenti regolari che si erano detti pronti a pagare a rate la cifra dovuta. “Per quanto mi riguarda – spiega una residente di via del Leone 2 – pago 680 mese al mese di bollette riferite a consumi arretrati di acqua anche per conto di persone che per tanti anni hanno occupato gli appartamenti e non hanno pagato i consumi. Negli ultimi tre mesi abbiamo già versato 25 mila euro nelle casse di Acqualatina, ma non ce la facciamo più. Per quanto mi riguarda – precisa – prendo 1100 euro di pensione mensile e non so veramente come andare avanti. Abbiamo chiesto alla società un ulteriore dilazione e temiamo dal prossimo mese di non poter più onorare quel piano di rientro”. Con il rischio di ritrovarsi senza acqua.

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