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Discese a mare, il Comitato cittadino chiede la convocazione urgente di un tavolo tecnico

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Il Comitato cittadino per la riapertura delle discese a mare sulla riviera di Ponente a Nettuno privatizzate da decenni, chiede di aprire un tavolo di confronto con il Comune, la Capitaneria di porto, la Guardia di Finanza, il Demanio marittimo, le Dogane e i proprietari degli immobili che hanno chiuso gli accessi. Il tema resta quello che riguarda l’impossibilità di poter scendere in spiaggia tra la discesa del Belvedere e il confine con Anzio. Si tratta di 1,6 km di costa sul quale insistono almeno tre discese che negli anni sono stati privatizzati con l’installazione di cancelli. Dopo quasi quattro anni di battaglia durante i quali il comitato ha accertato che almeno tre cancelli su via Gramsci sono stati chiusi arbitrariamente, ma rispetto ai quali il Comune non è stato in grado di intervenire, lo stesso comitato ha deciso di ribaltare la questione. Ha infatti deciso di non concentrarsi sui cancelli lungo via Gramsci, ma su quelli corrispondenti che si trovano proprio sulla spiaggia e che insistono su l’area demaniale.

“A nostro avviso – ha spiega Simone Massari, del comitato, durante un incontro pubblico – i cancelli sulla spiaggia insistono su area demaniale e non hanno autorizzazione. Sul demanio marittimo, anche dopo cento anni, nessun manufatto, quindi anche un semplice cancello, può essere sanato. E in base all’articolo 1161 del Codice della navigazione sono abusivi perché impediscono a chiunque l’uso pubblico e impediscono in intervento in caso di emergenza”. L’obiettivo del Comitato è dunque quello di non rapportarsi più con il Comune, che in questi anni ha trovato difficoltà a riaprire i varchi, ma direttamente con lo Stato, nello specifico la Capitaneria di porto. “Anche la servitù di passaggio – ha spiegato Massari – non è applicabile ai beni del demanio; e il codice della navigazione è chiaro quando impedisce al privato di precostituire un uso esclusivo dell’accesso al mare”. Insomma, ribaltare la posizione chiudendo i cancelli sulla spiaggia, impedendo ai proprietari delle palazzine che fruiscono degli accessi e accedere all’arenile. “Sta a significare – ha precisato Vincenzo D’Errico, del comitato – che gli stessi residenti non potranno più utilizzare quei passaggi, ma dovranno utilizzare quelli che disagevoli e lontani, come quello del Belvedere, che è l’unico varco fino al confine con Anzio per andare in spiaggia”.Ripristinare dunque una linea di legalità, chiudendo i cancelli senza titolo che insistono fascia di rispetto del demanio pubblico che è di trenta metri; quindi non solo quelli sull’arenile, ma, con tutta probabilità, anche quelli a monte su via Gramsci. “Questo sta a significare – ha spiegato l’avvocato Adolfo Brunoche anche i cancelli su via Gramsci potrebbero rientrare nella fascia di rispetto demaniale. Ma è certo, ad oggi, ma, che quelli sulla spiaggia, devono essere chiusi e non fruibili dai privati. Ecco perché giova al privato fare in modo che si possano riaprire al passaggio pubblico”. Un argomento spinoso che il Comitato cittadino vuole discutere in un tavolo tecnico. “A quel punto – ha precisato Massari – dovrebbe intervenire la Capitaneria di porto far rispettare il codice della navigazione. Una volta accertato che i cancelli sulla spiaggia ricadono sul Demanio, potrà quindi tornare in campo il Comune per gestire la loro riapertura. Ci auguriamo che i privati intervengano al tavolo e siano collaborativi. Crediamo che i tre varchi individuati in questi anni possano essere riaperti, a tutto vantaggio della collettività”.