La risposta della società civile di Anzio e Nettuno c’è stata, ed è stata importante. Almeno trecento persone si sono radunate questa mattina in piazza Pia ad Anzio per partecipare alla manifestazione “Il silenzio è mafia” organizzata dalla Rete NoBavaglio. Alla manifestazione hanno aderito decine di associazioni, sindacati, movimenti civici, comitati di quartiere, partiti. In tanti hanno voluto riunirsi in piazza per dire no alle infiltrazioni della criminalità organizzata nei comuni di Anzio e Nettuno. Un’infiltrazione che è stata accertata dalla indagine della Direzione distrettuale antimafia nel quadro dell’operazione “Tritone“ che ha portato all’arresto di 65 persone e che ha spinto la prefettura di Roma ad inviare due commissioni di indagine che faranno le pulci agli atti amministrativi prodotti dai due comuni negli ultimi quattro anni. L’inchiesta della Dda ha infatti consentito di accertare contatti tra esponenti politici e personaggi locali legati alla ‘Ndrangheta.
Dopo una breve presentazione del giornalista Claudio Pelagallo, hanno preso via via la parola e portato la loro testimonianza Clemente Pistilli, giornalista, della rete NoBavaglio, Giovanni Del Giaccio di Stampa romana, Stefania Salvucci della pagina Facebook Anzio Bandiera Nera, Edoardo Levantini del Coordinamento antimafia Anzio-Nettuno, Laura Bella della Camera del lavoro della Cgil, Alessandro Magliozzi dell’associazione Reti di giustizia, Gianmatteo Piersanti della Uil Lazio e Giampiero Cioffredi dell’osservatorio Regionale contro le mafie. Interventi che hanno avuto un unico denominatore, ossia quello di fare in modo che la società civile, i cittadini, ritrovino gli anticorpi per debellare la presenza della criminalità nella politica nel tessuto economico di Anzio e Nettuno.