Sulla chiusura del bando per l’assegnazione dei buoni spesa alle famiglie bisognose deciso dal Comune di Nettuno che ha esaurito i 163.000 euro di contributi stanziati dalla regione Lazio per fronteggiare l’emergenza coronavirus, interviene il capogruppo del Partito Democratico Roberto Alicandri. Lo fa con una dura nota nella quale chiede all’assessore Maddalena Noce e all’amministrazione comunale di reperire subito fondi alternativi per aiutare le persone che non sono rientrate nell’avviso pubblico.
“Nonostante i soliti toni trionfalistici, in stile cinegiornale del ventennio, dell’assessora Noce – scrive Alicandri in una dura nota – i nodi sono venuti al pettine. Ieri infatti il comune ha dichiarato di aver terminato i fondi messi a disposizione da governo e regione e quindi viene interrotto l’aiuto alle famiglie in difficoltà. Ma cosa ha fatto il comune di Nettuno oltre a ripetere come un disco rotto lo slogan “Nettuno non abbandona nessuno”? Nulla. Non ha fatto proprio niente. Nemmeno un euro del bilancio comunale è stato speso da marzo dello scorso anno ad oggi. A parte criticare la scarsità di quanto arrivato dagli altri, che poi ad essere onesti, erano comunque cifre considerevoli, la giunta Coppola non ha voluto contribuire in nessun modo ad alleviare le difficoltà dei nostri concittadini. Eppure – aggiunge il consigliere del Pd – per altre cose i soldi si sono trovati eccome! Ora a causa di questa miopia politica e di una scarsa organizzazione nella distribuzione dei fondi alle famiglie molte domande di aiuto saranno cestinate con il pessimo e deprecabile risultato di aver fatto figli e figliastri. Chi ha fatto immediatamente la domanda ha preso qualcosa e gli altri un bel niente. Si mettano i soldi del bilancio comunale per aiutare chi è in difficoltà ed è rimasto escluso. Si smetta una volta per tutta di fare slogan e carità pelosa. Uniche cose che questa amministrazione sta effettivamente facendo. Usiamo i soldi dei cittadini di Nettuno per aiutare i nettunesi un difficoltà e non per fare campagna elettorale. Non pensino i politicanti locali di cavarsela con qualche uova di Pasqua da quattro soldi regalate con tanto di foto e comunicato stampa oppure con le solite gettate di asfalto propagandistico su qualche strada cittadina. Con la fame delle persone non si gioca. Ora servono risposte concrete – conclude Alicandri – altrimenti si dovranno fare i conti con la disperazione senza più speranze”.
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