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Nettuno, Giornata della Memoria: deposta dal fioraio la corona al parco “Palatucci”

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No, l’importanza della Giornata della Memoria, dei milioni di ebrei sterminati dai nazisti, non può essere liquidata con due comunicati stampa come hanno fatto il sindaco di Nettuno Alessandro Coppola e l’assessore alla cultura Camilla Ludovisi. E non serve giustificare l’inazione con l’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus. Per la prima volta dal 2000, da quando viene celebrata la Giornata della Memoria, il Comune di Nettuno non ha promosso alcuna iniziativa. E quel che è peggio non ha nemmeno reso omaggio al cippo che ricorda il sacrificio del funzionario di polizia Giovanni Palatucci, Questore di Fiume, che salvò tanti cittadini ebrei e che morì nel campo di concentramento di Dachau. A lui Nettuno ha dedicato il parco cittadino dove ogni anno in occasione della Giornata della Memoria viene deposta una corona di fiori. Quest’anno per ricordare Palatucci non c’è stata alcuna manifestazione. Il Comune si è limitato a far deporre da un fioraio una piccola corona di fiori. Nemmeno la Polizia municipale hanno mandato.
No, così non va. L’abbiamo detto già in occasione della ricorrenza dello Sbarco degli anglo-americani dove il Comune si è attenuto al compitino della deposizione di corone di fiori al Cimitero americano. Lo ripetiamo anche in occasione della Giornata della Memoria, e questo è ancora più grave a nostro avviso. L’assessore alla Cultura se l’è cavata con un comunicato stampa che, a nostro avviso non assolve né lei, né il sindaco Coppola, né l’amministrazione comunale. Anche nell’emergenza sanitaria queste sono date che richiedono la presenza delle istituzioni. Non è avvenuto a conferma del deficit culturale di questa amministrazione comunale. Ad Anzio il Comune è riuscito a collegare in videoconferenza tutte le scuole superiori del territorio – per fortuna comprese anche alcune di Nettuno – con Vittorio Polacco, allora bambino di 3 anni, testimone, con la sua famiglia, del dramma delle deportazioni nei campi di sterminio nazisti. Per questo motivo la mancata cerimonia al cippo che ricorda Giovanni Palatucci resta veramente imperdonabile. La si sarebbe potuta organizzare con tutte le cautele, ma non è stato fatto. La scusa dell’emergenza coronavirus non regge più. Basta. Mai più.