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Anzio consiglio sulla legalità, Lina Giannino: “Quel proiettile mina non solo mia persona, ma la democrazia”

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Dopo aver ascoltato gli interventi della gran parte delle forze politiche presenti in consiglio – la maggior parte delle quali ha preso le distanze dalle esternazioni del Pd -, durante il consesso sulla legalità è stata Lina Giannino a dire la sua. “Quando si leggono i comunicati delle forze di centrodestra, ci si rende conto che un po’ di malafede ci sia stata messa. Quanto accaduto, deve far riflettere sul fatto che quel proiettile mina non solo la mia persona, ma la democrazia. Con le vostre note stampa, avete dimostrato ancora una volta la vostra aggressività, vi siete fatti scudo con i cittadini facendo credere che io li abbia definiti mafiosi. Cosa non vera. Non accettate il confronto, anziché condannare il mandante, state condannando la vittima“. Subito dopo la capogruppo del Pd ha ricordato che “ci sono intercettazioni, sentenze; la mafia non è più la lupara o quella di una volta. Oggi la mafia è tutt’altra cosa: è negli atteggiamenti, nel modo in cui si pone una persona nei confronti di un’altra, è un proiettile inviato in una busta. che, lo ricordo, è un atto intimidatorio in piena regola rivolto alla mia persona, con un messaggio molto chiaro. E’ arrivato in Comune perché si deve sapere, se fosse arrivato nella mia busta forze non lo avrebbe saputo nessuno. Ma qui non c’è solo questa vicenda, ci sono altri atti gravi come quello di un assessore che urla, che fa dichiarazioni gravi che ancora non sono state spiegate. Il Pd non vuole sovvertire alcun voto, state governando questoa è la realtà. Ma oggi dico che tutti insieme dobbiamo pressare le forze dell’ordine, che ringrazio per quanto stanno facendo, per scoprire il mandante. Facciamo pressione sul Prefetto e auguriamoci che venga la commissione d’accesso che se verrà non lo farà per infangare ma per fare chiarezza“.