biogas

“Una volta entrato in funzione credo difficilmente potrà essere fermato”. E’ la constatazione oggettiva del presidente della X commissione del Consiglio regionale del LazioMarco Cacciatore ( Movimento 5 Stelle) al termine dell’audizione nella quale ieri ha esaminato i passaggi che hanno portato all’autorizzazione dell’impianto della centrale biogas della Spadellata. All’audizione hanno partecipato il vicesindaco di Anzio Danilo Fontana, il direttore delle politiche ambientali e ciclo dei rifiuti, l’assessore all’Ambiente Pino Ranucci ed un rappresentante del coordinamento Uniti per l’ambiente“In audizione – spiega Cacciatore – ho domandato al Comune di Anzio se, oltre alla richiesta di riesame sull’autorizzazione dell’impianto che ha avanzato di recente, fossero state proposte iniziative di carattere urbanistico per la salvaguardia della zona. Mi è stato risposto negativamente. È chiaro infatti che senza la confusione urbanistica che purtroppo vige in molti comuni e da decenni, certe cose non sarebbero possibili. Nello specifico, il Comune ha risposto che, dopo aver partecipato insieme alla Regione al collaudo, dopo il quale l’impianto è entrato in funzione, ha poi portato avanti la richiesta di riesame, ma non ci sono sul tavolo altre manovre per esprimere contrarietà all’impianto”.
“Con il Piano regionale gestione rifiuti, ora all’esame della Commissione e presto in aula – aggiunge l’onorevole Cacciatore – si dovrà fare in modo di garantire maggior certezza alle procedure, nell’interesse della cittadinanza. Mi riferisco ai criteri di localizzazione degli impianti così come al il rilascio di autorizzazioni e infine al rispetto della gerarchia, per tipologia di trattamento dei rifiuti, così come disposta dalla Legge. Una volta messi nero su bianco questi elementi, le procedure amministrative potranno finalmente avere tempi più certi e brevi, beneficiando degli obiettivi di interesse pubblico stabiliti dal Piano”.
E mentre l’onorevole Cacciatore realisticamente capisce che la centrale biogas della Spadellata non la smuoverà più nessuno, il comune di Anzio continua nella sua “battaglia di lotta di governo”. Tanto che il vicesindaco Danilo Fontana spiega che in audizione che “la città di Anzio ha ribadito la richiesta del riesame della procedura per la realizzazione dell’impianto di Via della Spadellata”. Salvo poi precisare che, comunque, “dopo aver appurato che indirettamente e con una spesa maggiore, i rifiuti organici del nostro Comune venivano comunque conferiti in Via della Spadellata, l’amministrazione ha adottato gli atti necessari finalizzati ad una consistente riduzione dei costi di conferimento”. Insomma non la vogliamo, ma ce ne serviamo perché ci fa risparmiare: questo il ragionamento. Fantastico. Tanto di voler dare il via libera alla convenzione con l’impianto di Anziobiowaste “per un ristoro economico alla città di 100 mila euro – spiega l’assessore all’ambiente Pino Ranucci – e di ulteriori 3,60 euro, per ogni tonnellata di rifiuti conferiti da altre enti”. Da quello che si è capito il costo dello smaltimento di rifiuti biodegradabili all’impianto della Anziobiowaste sarà di cento euro a tonnellata. Guarda caso l’importo che stava sulla gara annullata un mese e mezzo fa dalla dirigente Angela Santaniello. Ma sulla convenzione in Giunta non sono proprio tutti d’accordo.