ospedale Riuniti

In un momento di gravissima crisi per le nostre città e per il Paese in un comunicato congiunto i sindaci di Anzio e Nettuno Candido De Angelis e Alessandro Coppola esprimono la loro vicinanza “al personale del Riuniti, in trincea a tutela della salute pubblica. Agiremo a tutti i livelli contro i tagli regionali alle prestazioni sanitarie del nostro Ospedale, anche in un periodo drammatico come quello che stiamo vivendo“. E nella nota scrivono di essere venuti a conoscenza “del fatto che a breve, su pressione della politica locale, la Asl Roma 6 riaprirà il Reparto di Pediatria a Velletri. Restano quindi chiusi, anche soltanto per il periodo dell’emergenza coronavirus, i Reparti di Pediatria, Ginecologia e Neonatologia dell’Ospedale di Anzio”. L’ipotesi di riapertura di Velletri per i sindaci è “assurda e incomprensibile che penalizza un bacino di utenza che supera i 100mila residenti. Se c’è un un Reparto di Pediatria da riattivare è certamente quello del Litorale, che durante questa emergenza avrebbe potuto garantire un servizio basilare per tante famiglie, costrette a recarsi presso l’Ospedale dei Castelli, con tutti i rischi che questo comporta e con l’aumento del traffico veicolare, tra l’altro in un periodo durante il quale viene giustamente richiesto, a tutela della salute pubblica, di limitare gli spostamenti e di rimanere nel Comune di residenza”. “L’Ospedale di Velletri – continuano i sindaci – è nelle immediate vicinanze di quello dei Castelli ed ha meno nascite del Riuniti Anzio-Nettuno. Siamo pertanto a chiedere, ai vertici della Asl e della Regione Lazio secondo quali criteri riaprirà il Reparto a Velletri, penalizzando ancora una volta le Città di Anzio e Nettuno, in un periodo drammatico come quello che stiamo vivendo, con i due comuni del litorale impegnati per contenere la diffusione del virus.
Non siamo più disposti a tollerare tagli ai servizi, alle prestazioni sanitarie ed al personale del nostro Ospedale, che si ripercuotono direttamente sulla vita delle persone. Il nostro dovere istituzionale – continuano – ci impone, in questo triste momento, la massima vicinanza ai medici ed agli infermieri, in trincea a tutela della salute pubblica. Allo stesso tempo non chineremo la testa davanti al depauperamento del Riuniti ed in rappresentanza di oltre 100mila cittadini daremo battaglia contro Asl e Regione che, in nome della razionalizzazione e della riorganizzazione della sanità locale, continuano a penalizzare il nostro territorio”.