L’episodio è gravissimo ma non ha alcuno sfondo razzista. A parlare, dopo il clamore che ha suscitato anche a livello nazionale la notizia, è la mamma di uno dei due ragazzi accusati dell’aggressione ad un migrante ospite presso un centro di accoglienza di Anzio. Un diverbio tra i tre (un 17ene, un 18enne ed il 24enne di origini nigeriane) poi sfociato nel pestaggio, utilizzando un bastone di legno.
A dare la sua versione dei fatti è la mamma del ragazzo più grande, accusato di lesioni aggravate dall’uso di arma impropria, che racconta come nei giorni precedenti all’aggressione (avvenuta ieri alla stazione ferroviaria di Anzio) ci siano stati già diverbi tra i ragazzi.
“Mio figlio ed il suo amico avevano già incontrato questo ragazzo nel quartiere del Sacro Cuore, che aveva mostrato segni di aggressività anche lanciando una bottiglia di birra. Battute offensive e una serie di comportamenti che hanno fatto scattare la molla. E’ per questo punto che i ragazzi lo hanno aggredito, ma l’odio razziale non c’entra nulla. Siamo una famiglia semplice e in casa non esiste la parola ‘razzismo’. Tutt’altro. Mio figlio è pentito e sta già pagando per quello che ha fatto; è pronto a chiedere scusa al ragazzo, ma per favore non si parli di aggressione a sfondo xenofobo. E’ accaduto un fatto che ha coinvolto un ragazzo di colore, ma il razzismo, lo ripeto ancora una volta, non c’entra niente. Resta il fatto che hanno sbagliato. E lo hanno capito”.